Le copertine costituiscono un dettaglio fondamentale tra i tanti che rendono un album un vero e proprio successo; oltre ai brani che compongo un disco, infatti, anche la componente visual contribuisce a dare popolarità a un progetto musicale.
Oggi vi proponiamo una lista delle copertine che sono diventate iconiche e hanno fatto la storia della musica.
Abbey road – The Beatles
I Beatles sono diventati un fenomeno mondiale che non ha soltanto dominato le classifiche musicali degli anni ’60, ma ha continuato a far parlare di sé anche negli anni successivi e persino di recente, con la pubblicazione del singolo inedito “Now and Then”. Merito di uno spirito musicale innovativo, di quattro componenti della band ognuno a proprio modo dotato di un carisma fuori dal comune, ma anche di alcune scelte azzeccate dal punto di vista visivo.
La copertina di uno dei loro album migliori, “Abbey Road”, tratta da una foto scattata da Iain Macmillan, è allo stesso tempo semplice e complessa: rappresenta i quattro Beatle che attraversano delle strisce pedonali a piedi nudi. Come tutto ciò che ruota intorno ai Fab four, la copertina dell’album ha suscitato decine di interpretazioni fantasiose.
The dark side of the moon – Pink Floyd
Anche i Pink Floyd hanno lasciato il segno nella storia della musica, ottenendo un successo globale con i loro suoni innovativi e dalle sfumature sperimentali, psichedeliche, orchestrali e rock & blues.
La copertina del loro album iconico “The dark side of the moon”, un fascio di luce che attraversa un prisma e si trasforma in un arcobaleno (con il curioso errore dell’assenza dell’indaco), allude all’illuminazione del palco della band e all’incisività dei loro testi.
London calling – The Clash
I The Clash, band inglese che ha mescolato reggae, soul e rock & roll con un atteggiamento libertario e di protesta, hanno costellato la propria carriera di successi indimenticabili come “Rock the Casbah”, “London calling” e “Should I stay or should I Go”.
È rimasta nella memoria anche la copertina del loro album “London calling”, che costituisce un omaggio al mitico disco di Elvis Presley, omonimo, del 1956. La foto della copertina fu scattata per caso da Pennie Smith durante un concerto al Palladium di New York, e raffigura il chitarrista del gruppo, Paul Simonon, intento a distruggere il proprio basso. A quanto riporta la leggenda, l’artista arrivò al gesto estremo perché irritato, a seconda delle versioni, a causa dell’indifferenza del pubblico o perché era inciampato in un cavo del palco.
Aladdin Sane – David Bowie
Nessuno può dimenticare David Bowie, l’iconico artista che ha incarnato tante anime, da Ziggy Stardust al Duca Bianco e da Halloween Jack a Nathan Adler, e tantomeno può scordare la splendida copertina di “Aladdin Sane”, il suo sesto album in studio.
Nell’immagine, Bowie viene raffigurato a torso nudo, con gli occhi chiusi, i capelli rossi e il volto attraversato da una saetta rossa e blu, che allude allo scisma interno che l’artista aveva maturato dentro di sé, e che lo avrebbe portato a compiere negli anni successivi diverse scelte artistiche, effettuando un drastico cambio di stile e, quasi, di personalità. La foto venne scattata dal fotografo Brian Duffy; divenne così famosa da essere definita la Monna Lisa delle copertine dei dischi.
Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.