Fonte foto copertina: RDS
Il valore della musica risiede anche nelle persone che fanno di quest’arte storia e Kurt Cobain, il leader maledetto dei Nirvana è uno di quei personaggi che vanno raccontati anche grazie ai luoghi in cui ha vissuto ed ha iniziato a suonare la sua musica.
La casa d’infanzia di Kurt Cobain che si trova ad Aberdeen, nello stato di Washington dove il frontman dei Nirvana ha vissuto dal 1968 al 1984, è diventata ufficialmente un bene di rilevanza culturale. Il mese scorso, come scritto sul magazine statunitense Rolling Stone, il Dipartimento di archeologia e conservazione storica dello stato di Washington ha votato all’unanimità per l’inclusione di essa nel suo registro degli edifici culturalmente importanti e necessari, a spiegare anche la storia della musica e del grunge. E di colui che ne ha fatto leggenda.
Gli attuali proprietari
Questo passo è stato solo l’inizio dei piani degli attuali proprietari della casa: Lee e Danielle Bacon che raccontano al magazine: “Il nostro obiettivo è rendere la casa un tributo alla infanzia e alla carriera di Kurt, con dettagli museali. Il prossimo passo è come realizzarlo.“
I Bacon hanno acquistato la casa di Cobain nell’anno 2018 per una cifra di 225.000 dollari. L’intento dei proprietari è quello di riportare la casa alla sua epoca vintage: i lavori sono completati almeno dal 90 o al 95 per cento e, sebbene i regolamenti urbanistici del quartiere impediscano all’edificio di diventare un museo a tempo pieno, è quasi certo che l’obiettivo sarà raggiunto, vista l’importanza ed il turismo che verrà attirato dalla curiosità di questo tempio della musica grunge.
All’interno della villetta/museo, si potranno vedere il tavolo da pranzo originale della famiglia Cobain, la cameretta di Kurt e della sorella Kim, con tanto di materasso usato, e una credenza, anche questa originale.
Gli attuali proprietari hanno, inoltre, acquistato un edificio a un miglio e mezzo di distanza, nel centro della città di Aberdeen. Lì, intendono costruire un “Tribute Lounge And Gallery Cafe” dedicato a Cobain, con manufatti, foto, cimeli e fotografie per “raccontare la storia della casa” e fungere da “punto di partenza per informazioni, tour e trasporto alla casa di famiglia.” I Bacon hanno come obiettivo quello di aprirlo a tour “in giorni speciali, eventi o manifestazioni a richiesta“.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.