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Cover e originali: quando l’allievo supera (o quasi) il maestro

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Le cover sono da sempre un modo dei musicisti per omaggiare i propri cantanti preferiti. Cantare e reinterpretare un brano è il segnale per eccellenza che la canzone ha raggiunto il suo scopo: emozionare e far sognare. Spesso avviene con canzoni che sono già famose, eppure esistono anche casi di cover che hanno raggiunto la fama mondiale superando le originali. Potete scoprirne alcune continuando a leggere!

Hallelujah, di Leonard Cohen – cover di Jeff Buckley

Hallelujah è una delle canzoni più riprese nel corso degli anni fin da quando è stata composta nel 1984 da Leonard Cohen. Da allora la si è sentita in tutte le radio e come colonna sonora di tantissimi film e serie TV, tuttavia la sua versione più famosa è la cover cantata da Jeff Buckley nel 1994, con le sue note dolci e il tono che tradisce un’adorazione che fa quasi male. Leonard Cohen non se la prese per essere stato “surclassato”. Anzi, dichiarò che le cover del suo Hallelujah costituivano una specie di rivincita sulla casa discografica che inizialmente aveva respinto il suo album. La casa? Era la Sony! A riprova che anche i grandi sbagliano!

Don’t let me be misunderstood, di Nina Simone – cover di Santa Esmeralda

La canzone Don’t let me be misunderstood è stata composta nel 1964 per la cantante Nina Simone, eppure la sua fama è stata superata ampiamente dalle sue cover. Una in particolare è nota agli amanti dei film di Quentin Tarantino, che l’ha inserita nella colonna sonora di Kill Bill. Questa versione è stata cantata da Santa Esmeralda nel 1977, ed è riproposta con una musicalità tipica delle discoteche degli anni Settanta. è una cover piuttosto lunga da ascoltare, ma ha un ritmo irresistibile!

Twist and Shout, degli Isley Brothers – cover dei Beatles

Anche Twist and shout può vantare moltissime cover, tanto che vanta tra i suoi interpreti Bruce Springsteen ed Elvis Presley. La versione più ascoltata, però, è quella cantata dai Fab Four, meglio noti come i Beatles, che ne hanno fatto la loro cover nel 1963. La particolarità di questo brano? Quando è stato registrato, John Lennon aveva la voce fioca a forza di cantare gli altri brani dell’album PLEASE PLEASE ME. Era il primo disco che la band incideva e questo ha influito sulla performance del cantante.

I Will Always Love You di Dolly Parton – cover di Whitney Houston

Una delle performance migliori di Whitney Houston si è avuta proprio con questo brano. Con la sua voce calda e potente, si può dire che Whitney abbia reso questa canzone immortale. Eppure, I Will Always Love You non era di Whitney Houston, bensì di Dolly Parton, famosissima cantante country che aveva scritto questo brano nel 1974, dandogli le vocalità tipiche della sua musica.

Girls Just Want To Have Fun di Robert Hazard – cover di Cyndi Lauper

Inno al femminismo, Girls Just Want To Have Fun è ricordata soprattutto per il video, in cui Cyndi Lauper esprime tutta la sua esuberanza e un grandissimo desiderio di libertà. Tutt’oggi è considerata l’icona perfetta della donna che non è più assoggettata al patriarcato. Non tutti, però, sanno che la versione di Cyndi Lauper è una cover di un brano scritto da Robert Hazard nel 1979. È stata Cyndi a trasformarla nel grande classico che ora conosciamo.


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