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Dodici anni senza Amy Winehouse

Un mare in tempesta: brevi periodi di quiete, sapendo che di lì a poco la marea si sarebbe alzata e la prima onda alta sarebbe stata letale. Questa è stata la vita di Amy Winehouse.

A soli 16 anni, un po’ per gioco, un po’ per emulare i suoi idoli jazz, si lancia nel mondo della musica, accompagnata dal giovanissimo ed altrettanto improvvisato manager Nick Shymansky. Un’infanzia e adolescenza apparentemente spensierata quella di Amy, tra alti e bassi, un brutto rapporto con il cibo e con i genitori, tanto lontani da non comprendere la sua anima completamente offuscata.

No, credo che sarò affatto famosa, non credo che riuscirei a gestirlo, probabilmente andrei  fuori di testa, sai cosa voglio dire, no?

Il suo sogno non era la fama. Ciò che ha sempre voluto era semplicemente mettere la sua voce al servizio di un pubblico ristretto, in un localino jazz, per pochi eletti.

Famiglia sbagliata, conoscenze sbagliate e il desiderio sistematico di appigliarsi ad una figura maschile altrettanto sbagliata. Frank, il suo primo album, di certo non era un’opera  per tutti: jazz, soul e R&B si fondono per accompagnare la voce singolare di una donna dalle molteplici esperienze intrappolata nel corpo di una fragilissima ventenne.

You should be stronger than me/you been here 7 years longer than me/Don’t you know you’re supposed to be the man”

(Non lo sai che dovresti essere tu l’uomo)” (Dovresti essere più forte di me/sei più grande di me di 7 anni/non lo sai che dovresti essere tu l’uomo)

Stronger Than Me – dall’album Frank

Uno dei suoi primi veri fidanzati, uno dei primi da cui Amy cercò riparo era un ragazzo debole, privo di senso dell’iniziativa, con un costante bisogno di essere aiutato e consolato. La canzone emblema del primo album Frank, scritto in collaborazione con il produttore hip-hop Salaam Remi, parla proprio di questa fase della vita della cantante. Già problematica, cercava la forza di reagire in qualcuno che non fosse se stessa.

Il  vero uomo lo ritroverà in Blake Fielder-Civil. Tutt’altro che uomo. Sarà lui a trascinare Amy in un vortice senza fine, illudendola di un mondo esclusivamente loro, fatto di alcol e droghe. Per Amy era l’unico che poteva capirla, l’unico in grado di aiutarla nei momenti  peggiori. Ma era tutto solo nella sua testa. Entrambi con relazioni parallele, appena ne aveva la possibilità, Blake lasciava Amy nello sconforto e nella desolazione dell’alcol e della fragilità.

“They tried to make me go to rehab but I said no, no,no” (Hanno provato a mandarmi in rehab ma ho detto no, no, no)    Rehab  – dall’album Back to Black

Il successo non lo cercava, ma fu lui a trovare Amy. Dopo un periodo buio in cui gli unici vecchi amici spingevano il padre a portare Amy in rehab, (cosa che non fece), inizia un grandissimo momento creativo in studio: stava per nascere l’album capolavoro che la consacrerà a regina del soul a livello internazionale, Back to Black.

Traccia dopo traccia, con la collaborazione del produttore Mark Ronson, Amy racconta il suo dolore, la solitudine e parla di quell’uomo che la salva quando è con lei e la uccide quando è lontano.

We only said goodbye with words/I died a hundred times/You go back to her/And I go back to black

(Ci siamo detti addio solo a parole/sono morta un centinaio di volte/tu torni da lei/e io ritorno in lutto)

Back to Black –  dall’omonimo album

Ad ogni momento buio ne segue uno di luce: il successo ha un suo lato positivo, le soddisfazioni non tardano ad arrivare. I Grammy awards vinti, Tony Bennett, l’idolo di una vita, duetta con lei. Il mondo della musica premia la sua voce ed il suo talento ed Amy riprende in mano la sua vita, lontana dall’amore tossico di Blake.

He walks away/The sun goes down/He takes the day, but I’m grown/And in your way/In this blue shade/My tears dry on their own”   (Lui si allontana/ il sole tramonta/ lui vive alla giornata, ma io sono cresciuta/e sulla tua strada/in questa sfumatura blu/le mie lacrime si asciugano da sole)

My tears dry on their own – dall’album Back to Black

Amy è sempre una donna fragile. Ricascata nel tunnel della droga e dell’alcol con quello che diventerà presto suo marito, decide successivamente di andare in rehab con lui, fallendo miseramente. Ma quando la vita sembra iniziare a prendere la giusta direzione, Blake decide di lasciare definitivamente Amy, lasciandola sprofondare nel baratro della sua fragilità.

Il 23 luglio 2011 Amy Winehouse, una umile ragazza londinese di 27 anni, stella internazionale della musica dalla voce unica, viene trovata morta, sola, in una stanza d’albergo.

“And now the final frame/Love is a losing game

E ora il frame finale/l’amore è un gioco in cui si perde