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Era febbraio del 1993 quando Laura Pausini esordì sul palco del Festival di Sanremo. Ebbene sì. La Divina, così la chiamano i suoi numerosissimi fan sparsi in tutto il mondo, spegnerà a breve le trenta candeline della sua strepitosa carriera. Sembra ieri, eppure di acqua sotto i ponti ne è davvero passata. Quella ragazzina timida e impacciata che vinse cantando “La solitudine” è ora una donna dalla carriera affermata. E che per di più ha vinto numerosi premi, tra Grammy Awards, Latin Grammy e un Golden Globe. Persino una candidatura all’Oscar per la miglior colonna sonora, con la sua “Io sì”.
E proprio in occasione dei suoi trent’anni di carriera, Laura Pausini ha preso la decisione di tornare finalmente a farsi sentire. A dare l’annuncio è stata lei stessa sui suoi canali social ufficiali.
“Buon Anno…A un anno di noi!
Questo 2023 lo sarà davvero, almeno per me.
E spero anche per voi, che mi avete cambiato la vita in questi quasi quasi quasi 30 anni.Voglio stare con voi, voglio fare cose che non vi aspettate, voglio cantare, viaggiare, sognare, voglio… e fino a che non ci riuscirò, ci proverò!
Sono state queste le parole dedicate ai suoi ammiratori. Post che ha subito fatto incuriosire e scalpitare tutti quanti, in attesa di ulteriori notizie. Che non hanno tardato ad arrivare. A febbraio, come ha dichiarato l’artista stessa, ci saranno dei festeggiamenti speciali in occasione del trentennale tanto atteso. Ma non è tutto.
Arriverà infatti un nuovo album. Dopo ben cinque anni dal suo ultimo lavoro “Fatti sentire”, finalmente conosceremo nuove canzoni, tutte da imparare in attesa di un prossimo tour. Un disco che però non ha ancora una data ufficiale di uscita, ma che ad ogni modo vedrà alla direzione artistica Jacopo Pesce. E al proposito del tour, è stato annunciato anche questo. Attualmente si conoscono solamente due date. Una tutta italiana a Venezia e l’altra a Siviglia. Attendiamo quindi ulteriori notizie, ma state pur certi che La Divina è finalmente tornata.
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Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.