Sanremo 2022: perchè al terzo atto non ne possiamo più delle pagelle

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Sanremo 2022 è diventato, più che mai, lo sfoggio della propria opinione, basata su una competenza musicale reale o su una fantomatica carriera da direttori artistici nella vita precedente. Una rincorsa al tweet più ironico, alla battuta più tagliente, al giudizio tecnico più elaborato, finanche al meme più virale.

Una moda, quella dello pseudo-critico musicale senza attestato che si insinua nei profili social che meno ti aspetti, quelli che tacciono un intero anno e risorgono dalle ceneri per questi cinque giorni scarsi di Festivàl. Certo, il fatto di poter seguire insieme a milioni di italiani l’evento più chiacchierato dell’anno è stimolante, divertente e di intrattenimento. Ma sia chiaro, se qualche volta ti compiaci nel condividere la stessa opinione con alcuni, più spesso ti ritrovi a ricrederti dell’intelligenza altrui.

Ed ecco che sul feed Instagram o Facebook, alla fine di tutte le esibizioni, fioccano millemila articoli, nella corsa spietata acchiappa-like, condivisioni e commenti. “Ho fatto prima io!” Sembra di sentirle, le testate più lette, che, con quel tocco di saccenza, spaccano il secondo e sbaragliano la concorrenza con le ennesime pagelle.

Dopo due serate, inevitabilmente quel giudizio risulterà falsato dall’opinione generale, dai numeri su Spotify, dalle visualizzazioni Youtube e dalla classifica generale uscita fuori la seconda serata.  Vedrai un 5 superare abbondamente la sufficienza, un 6 andare vicino allo 0 perchè poi come lo motivi il fatto che un pezzo ha fatto indignare i più mentre tu lo ascolti in loop in sessione privata su Spotify? Insomma, le 25 canzoni le abbiamo ormai assimilate tutti, confrontando l’esibizione dal vivo alla versione registrata in studio, ci siamo omologati all’opinione comune per sentirci più sicuri e abbiamo fatto i nostri pronostici. E quindi come è andata questa serata riepilogativa?

Sanremo 2022: il terzo atto

Alla terza sera la stanchezza si fa sentire tantissimo (Le Vibrazioni già vincono con il titolo più azzeccato), ma inconsapevolmente accenniamo tutti un movimento ondulatorio alle ballad più riuscite e una mossetta alle canzoni più dance. Gli artisti in gara, più sciolti e convincenti (non tutti) coinvolgono più delle prime sere, anche se ‘sta storia del Fantasanremo, di papalina e delle zie salutate rende il tutto un pizzico monotono.

 

Cesare Cremonini, ospite d’onore, illumina in tutti i sensi la scena, regalandoci un mini live privato: dall’intima versione di Nessuno vuole essere Robin, passando per la romantica Marmellata #25, fino ad arrivare all’esplosione emotiva di Poetica. L’autorevole etichetta di cantautore di un certo livello non glielo toglie più nessuno, tanto che gli perdoniamo anche quel gran pezzo pop da karaoke di 50 Special.

Nota di colore ed eleganza quella donata dalla presenza di Drusilla Foer: ha demolito preconcetti, messo a tacere il cattivo gusto, insegnato senza pesanti sermoni acchiappa-masse cos’è la classe e soprattutto ha dato valore all’unicità. Ed è tutto racchiuso qui:

Iva Zanicchi: “Quanto sei alta!”

Drusilla: “Più di te!”

Iva Zanicchi: “Hai anche altre cose più di me”

Drusilla: “Sono colta!”

Fonte foto: fanpage.it

Aspettiamo la serata delle cover. E sì, per quelle ritornano le pagelle.


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