Per scrivere questo articolo ho messo ai piedi le scarpe da ginnastica e nelle orecchie gli auricolari. Sono uscita di casa e Strada facendo, a passo svelto, ho ascoltato più e più volte il brano che porta questo titolo e di cui io sono innamorata.
Mi sono lasciata pervadere dalle parole, facendole arrivare fino dentro al cuore, lì dove potrebbero fare più male o forse più bene. Ho permesso che si spandessero come olio, colmassero i solchi e plasmassero nuove forme di me. Se solo tutti riuscissimo a farlo e se, principalmente, riuscissimo a farlo nel modo giusto, saremmo tutti migliori.
La musica italiana vanta ancora firme d’eccezione e Baglioni è sicuramente una di queste. La profondità e la portata emotiva che trasmettono i suoi testi e la perfetta armonia che li lega al ritmo delle note arrivano dritto al cuore di chi ascolta.
Una realtà comune
Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme
Con l’anima smaniosa a chiedere di un posto che non c’è
Tra mille mattini freschi di biciclette
Mille più tramonti dietro i fili del tram
Ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me
La malinconia
Io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto
Ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via
E ho respirato un mare sconosciuto nelle ore
Larghe e vuote di un’estate di città
Accanto alla mia ombra nuda di malinconiaIo e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello
Col viso sopra il petto a leggermi i dolori ed i miei guai
Ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento
E dentro a un senso di inutilità
E fragile e violento mi son detto tu vedrai, vedrai, vedrai
La svolta
Strada facendo, vedrai
Che non sei più da solo
Strada facendo troverai
Un gancio in mezzo al cielo
E sentirai la strada far battere il tuo cuore
Vedrai più amore, vedrai
L’umiltà
Io troppo piccolo fra tutta questa gente che c’è al mondo
Io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai
E ho corso in mezzo a prati bianchi di luna
Per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità
E giovane e invecchiato mi son detto tu vedrai vedrai, vedrai
Un epilogo dolce, ma concreto
E una canzone neanche questa potrà mai cambiar la vita
Ma che cos’è che ci fa andare avanti e dire che non è finita
Cos’è che mi spezza il cuore tra canzoni e amore
Che mi fa cantare e amare sempre più
Perché domani sia migliore, perché domani tuStrada facendo vedrai (perché domani sia migliore, perché domani tu)
La conclusione allude palesemente alla ineluttabilità della sofferenza. La vita la porta con sé, in uno scrigno neanche poi così segreto. Una canzone lo svela, ma nulla cambia tranne se non è l’uomo stesso che lo vuole. E allora, si chiede l’autore, il poeta dell’amore, chi è che ci fa andare avanti e dire che non è finita? Strada facendo lo scopriremo.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.