Fonte immagine: IMDb.com
Esattamente un anno fa arrivò una notizia devastante direttamente dal profilo dei Depeche Mode: Andrew Fletcher è morto all’età di 60 anni.
Il tastierista è stato uno dei co-fondatori della famosa band inglese e uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi. Fletcher, o “Andy” come amava farsi chiamare, ha saputo prendere la musica elettronica e portarla al grande pubblico, pur sempre nelle vesti di punk rock e new wave.
Andrew Fletcher era nato a Nottingham e si era trasferito a Basildon (a est di Londra), dove la band si formò. Lì frequentò la stessa scuola di Alyson Moyet (cantante britannica) e di Martin Gore, ed è qui che nascerà il nucleo fondativo dei Depeche.
Ma il ruolo di Fletcher all’interno dei Depeche Mode andava al di là di quello strettamente musicale, essendo lui stesso ad aver svolto per molto tempo il ruolo di manager e ad occuparsi delle questioni contrattuali e legali, oltre ad essere il vero e proprio portavoce della band.
Dopo quarant’anni di successi, Andy restava sempre lo stesso ragazzo di un tempo. In una recennte intervista affermava:
“Se esco vado a giocare a biliardo o a calcio, oppure a bere una birra con gli amici. Appena posso vado a vedere il Chelsea giocare. Sono molto patriottico, molto filo britannico. So che alcune persone pensano che sia sbagliato, ma io non posso farne a meno”.
Il post dei Depeche Mode
“Siamo scioccati e pieni di schiacciante tristezza per la prematura scomparsa del nostro caro amico, membro della famiglia e compagno di band Andy “Fletch” Fletcher. Fletch aveva un vero cuore d’oro ed era sempre lì quando avevi bisogno di supporto, una conversazione vivace, una bella risata o una pinta fredda. I nostri cuori sono con la sua famiglia e vi chiediamo di sentirli nei vostri pensieri e di rispettare la loro privacy in questo momento difficile”.
I Depeche Mode in tour senza Fletch
Il tour toccherà l’Italia per tre date quest’estate:
12 luglio Stadio Olimpico – Roma
14 luglio Stadio San Siro – Milano
6 luglio Stadio dall’Ara – Bologna.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.