Un meraviglioso modo di incontrare i Coma Cose

Un Meraviglioso modo di incontrarsi, il tour invernale dei Coma Cose, dai ritmi serratissimi in giro per l’Italia, fa tappa a Napoli nella sua versione Summer Tour al giardino romantico del Palazzo Reale, esclusivissimo scenario partenopeo scelto dal Nosy Naples Fest. Siamo stati all’evento del 25 giugno e vi raccontiamo com’è stato.

I Coma Cose al Noisy Naples Fest

A sinistra il Maschio Angioino, a destra il Palazzo Reale, di fronte al palco la cupola della maestosa galleria Vittorio Emanuele. Una cornice magica ed insolita allo stesso tempo per il duo. Fausto Lama e Francesca alias California atterrano sul palco cantando “Vengo dal niente, voglio tutto“,  un intro che fa davvero pensare sia stato un verso premonitore: dal bancone di un negozio in Porta Ticinese nel 2017 ad una collezione in crescendo di oro e platino, dai piccoli club al Primo Maggio, fino ad arrivare per ben due volte a Sanremo.

I Coma Cose ci accompagnano in una setlist densa, svelatrice per i neofiti, pura soddisfazione per i fedelissimi della prima ora. Front row (direbbero quelli dei festival) una coppia di giovanissimi ma vecchi fan e ragazzi dalla canzone tatuata sull’avambraccio, una giovane famiglia con bimbo al seguito e poi ancora un signore oltre la mezza età accompagnato da coetanee con cui il giorno prima aveva presenziato all’evento di Mengoni e qualche sera prima ai Coldplay.

Impossibile per chiunque restare fermi, fin dal primo pezzo. I Coma Cose ci mostrano, stavolta senza veli e con un pizzico di orgoglio, il loro upgrade, fatto di tre album e plurime date in giro per l’Italia. Un percorso discografico che li vede in una crescita esponenziale, pur mantenendo il low profile che li contraddistingue. Via Gola, Anima Lattina, A Lametta e Mancarsi (pezzo che li ha portati alla conquista del primo oro) rappresentano tuttora un bel pezzo di storia e setlist della coppia sul palco. La ricerca a tutti i costi dei giochi di parole, i rave alle colonne, la destrutturazione del cantautorato continuano a dominare, lasciando però spazio ad una naturale evoluzione artistica, virando al pop, tra ballad ed elementi di ispirazione new wave.

E così, da Hype Aura ed i suoi Beach Boys Distorti, Granata e Deserto, si fa un salto cronologico al 2022 con i singoli estratti da Nostralgia, secondo lavoro in studio. Fiamme negli occhi letteralmente incendia di rosso l’intero scenario, così come l’esplosione rock nostalgico anni ’90 di Novantasei. La coppia artistica svela di tanto in tanto il legame personale, con una riservatezza ed intensità che non lasciano spazio a sdolcinatezze. Vani, infatti, i cori dei neofan sanremesi che inneggiano al bacio.

I Coma Cose si lanciano sguardi di intesa eloquenti, si divertono e creano momenti emotivamente intimi anche con migliaia di persone sotto palco. Zombie al Carrefour, La canzone dei Lupi ne sono un esclusivo esempio. Carichi e coinvolgenti, Fausto e Francesca cantano gli ultimi singoli estratti da Un meraviglioso modo di salvarsi con Chiamami, La Resistenza e L’Addio, emozionando il pubblico con l’intreccio artistico e personale dei testi, mentre Agosto Morsica mostra la loro proposta tormentone, ma anche qui, come è nella loro natura, niente è forzato.

Il momento “Liberato” e le cover acustiche

Inaspettato e accolto da un fragore di entusiasmi e cori, parte il tributo a Liberato. Francesca intona 9 maggio con una impeccabile pronuncia e conseguente pubblico in visibilio. Proprio come per il momento “falò” ricreato sul palco in conclusione del live, con tanto di panchina e lampione, in una serie acustica di cover, tra Don’t Look back in Anger degli Oasis, Lie Like you love me di Rosalìa fino a Vita spericolata di Vasco Rossi.

I Coma Cose mostrano la loro vera essenza, fatta di ambizione, passione, up &down personali e professionali, mantenendo salda la loro coerenza artistica, pur virando dal pop al rap, dalla ballad al rock energico, con la naturalezza, freschezza e, perchè no, quella sana dose di romanticismo che non guasta mai.