Si intitola “Crescere insieme” ed è l’inno inaugurale cantato dai bambini di due città’ che conosco molto bene quest’anno. L’hanno fatta proprio grossa quest’anno i signori dietro le cattedre delle ragioni, nel luglio 2020 sapete? Hanno deciso di eleggere due città lombarde come simbolo della cultura italiana nel mondo. Non una, ma due (lo sottolineo) perché, io che vivo sul confine e superato un ponte o sono in provincia di Brescia o in provincia di Bergamo, ne vado davvero fiera.
Bergamo e Brescia come crescere insieme
Che cosa hanno in comune queste due città lombarde? Potrei farvi l’elenco della spesa sui difetti di entrambe (tra provincia e capoluoghi), ma non servirebbe, perché ogni luogo ha la possibilità di migliorare. In ogni campo. Ma c’è una cosa di cui vado gran fiera: il senso del dovere delle persone che vivono qui. Il loro “fa anda ina i man” e l’attaccamento alla propria terra. A volte, ci divide qualche termine dialettale, ma bresciani e bergamaschi si capiscono.
Coesione e crescita
A volte si “sfottono”, altre volte ancora invece si aiutano. E si completano. E l’abbiamo visto, circa tre anni fa, quando una cosa del genere, era davvero impensabile con la pandemia da Covid-19 che dilagava tra le nostre valli, le nostre case, i nostri laghi e le nostre vite. E sanno ricostruirsi sempre, mano nella mano.
Ma quali sono i quattro pilastri su cui si basa l’azione culturale del 2023? Scopriamolo insieme.
Bergamo e Brescia come citta illuminate
Bergamo Città alta: fonte visite guidate
Scegliendo i termini “la città illuminata” come titolo, Bergamo e Brescia hanno volutamente selezionato un’espressione che può avere millemila letture, celebrando una vasta gamma di significati che si possono scorgere. La luce è quella sicuramente di persone, comunità – e quindi una città – di ampie vedute, aperta, molto più tollerante di quanto si tenda spesso a pensare. Sono due città, che sanno quanto le differenze siano in primis una ricchezza e non un ostacolo.
Bergamo e Brescia: città faro
Sono illuminate perché “città-faro”, perché sono il punto di riferimento e aspirano ad un ruolo di leadership. È illuminata una città aperta alla “luce” che viene della ragione, dalla meraviglia, dall’incanto e della creatività, unita al sapere scientifico e tecnologico. È illuminata una città vivace, allegra ed effervescente, come i nuovi mille che a Bergamo hanno sventolato le loro bandierine e cantato a squarciagola l’inno d’Italia.
Fonte foto: BGBS23
Città dinamo
Illuminate – ancora una volta – come la “cittàdinamo”, capace di trasformare la propria operosità in energia positiva. Senza inquinare, deturpare l’ambiente. Un titolo che promette dunque un’azione in cui la politica culturale contribuisce concretamente all’attuazione di importanti e duraturi processi di reinvestimento urbano dei nostri paesi, delle nostre citta e piazze, recuperando la tradizione positiva di una cultura del lavoro, della solidarietà e dell’aiuto reciproco.
Crescere tra città e natura
La dicitura “città natura” perché si parte dalla presa di coscienza e dal riconoscimento del fatto che il processo di sviluppo del XX secolo, dopo decenni di disinteresse e poca attenzione al fenomeno ambientale, nel XXI debba farsi responsabilmente guardare avanti e dare spazio al ripensamento delle collettività delle imprese, attraverso l’utilizzo non sporco delle risorse naturali, ridisegnando le relazioni tra modalità insediative, forme di consumo, sistemi di trasporto, attività produttive urbane alla bellezza pura del paesaggio.
Cultura e cura
L’obiettivo è prendersi cura di ciò che è natura. Attraverso percorsi educativi per i più piccoli e progetti ambientali attraverso una coesistenza sostenibile. Un lavoro strettamente congiunto con guardie forestali ed ecologisti, al fine di attenuare i rischi connessi al cambiamento climatico e mitigare l’impatto ambientale dei lasciti inquinanti delle industrie.
Città come tesori nascosti
Fonte foto: BreciaTuorism
Ovviamente le nostre piazze, i nostri musei, i nostri luoghi, le nostre citta, ma anche i nostri laghi e i nostri monti sono tesori a cielo aperto, fruibili a tutti da sempre. Forse però, in questi ultimi anni non hanno ricevuto l’importanza che meritano, a livello storico, di bellezza e di arte. Ci sono posti sconosciuti che meritano davvero, di essere visitati. E non solo! I luoghi nascosti sono anche tutte quelle persone che ci vivono e che hanno qualcosa da raccontare e tramandare. Questo sarà l’obiettivo dalla mission multidisciplinare di quest’anno coinvolgendo ogni comune della Bresciana e della Bergamasca.
Cura e cultura
Quello che succederà quest’anno in queste due città porterà sicuramente tanto turismo, e quindi una buon modo per ripartire economicamente ma non solo. Le iniziative si svolgeranno in un clima di cura sia per le arti, ma anche per tutto ciò che riguarda l’ambiente. Sarà un giro di bellezza 360° che coinvolgerà natura, museI, biblioteche, scuole, bambini, giovani, creativi. Insomma la cultura rinasce, e sarà una carezza molto importante per Bergamo e Brescia, dopo tutto il male che hanno vissuto in questi ultimi mesi. Se la meritano.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.