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“Dia de Los Muertos” : la morte in allegria

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Fonte foto: Pinterest

“Dia de los Muertos” dal messicano all’italiano si traduce come “Giorno dei morti” ed è una ricorrenza che cade ogni 2 novembre, in Italia, come in Messico ed in molti altri paesi. Ma se qui, a volte, appare come un giorno triste e di forte buio nel ricordo dei nostri cari defunti, in Messico è una “vera festa colorata” ed un inno alla vita, anche dopo la morte.

 Il Giorno dei morti e il due novembre

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Fonte foto: Cinque Colonne Magazine

Il giorno dei morti cattolico deve le sue origini ad un rito bizantino, in base al quale, il sabato prima della domenica fra gennaio e febbraio (chiamata sessagesima) era dedicato alla commemorazione dei defunti. Già molti secoli prima, infatti, in molti monasteri si celebrava questa giornata, ma non v’era una data precisa.

Fu un abate benedettino, sant’Odilone di Cluny, a decidere che il 2 novembre la messa e l’eucarestia sarebbero state offerte “pro requie omnium defunctorum“, ovvero in memoria di tutti i defunti. Correva l’anno 928 d.C. e da allora la data della festa dei morti non ha più conosciuto modifiche ed è stata riconosciuta da tutta la chiesa cattolica.

Il 2 novembre in Messico

L’avete mai visto Coco, il film d’animazione della Pixar? Ecco, se non l’avete visto il consiglio è di farlo. Se invece l’avete visto e, come me, l’avete trovato una pellicola in grado di narrare la morte in modo delicato, semplice, colorato e dolce, allora capirete di cosa sta parlando.

Infatti, il film è ambientato proprio nei giorni di questa grande e tradizionale cerimonia messicana, dove si crea un altare nelle proprie case, per ricordare i propri cari e si colorano e si addobbano con allegria in tutte le case, strade, piazze e cimiteri del paese in attesa che i defunti per una notte, tornino sulla nostra terra.

Non è Halloween

Il Día de los Muertos non è una versione messicana di Halloween, sappiatelo! Anche se, le due manifestazioni hanno alcune caratteristiche comuni, differiscono notevolmente sia per tradizione che per il vero significato per il quale sono tante amate.

Quello che comunque salta subito all’occhio è il tema comune: con una narrazione, pero’, differente in entrambi per entrambe : esse infatti sono  basate sull’idea del ritono degli spiriti, dal mondo ultraterreno al nostro.  Ma il significato è la visione di questo ritorno è differente.

Halloween parte dall’idea che gli spiriti siano malevoli (i bambini, in epoche remote erano camuffati non per festa ma in modo da non essere riconosciuti e in qualche modo danneggiati), mentre nelle festività del Dia de Los Muertos, gli spiriti sono accolti con gioia, calore. e allegria perché sono i membri della famiglia che tornano in mezzo ai vivi una volta all’anno, il 2 di Novembre.

Avremo un legame che vive per sempre

La celebrazione dei morti o il “Dia de Los Muertos” rappresentata come un giorno di festa, ci fa davvero comprendere che la morte è un passaggio fondamentale della vita.

La tradizione popolare è ancora maestra nel riportare questa necessaria continuità tra passato e presente, tra mondo invisibile e realtà visibile, celebrando le anime che hanno lasciato questo mondo, ma non il nostro cuore, riportando luce, in un legame che non si spezza ma che diventa davvero qualcosa di potentissimo. In Messico si organizzano degli splendidi altari in casa, e in Italia per esempio, si cerca di portare fiori e lumini nei cimiteri dove riposano i nostri cari.

Si riallacciano fili di lana e di luna che appaiono in realtà interrotti per sempre e ci, si raccontano storie di “confine”. Ma che non fanno paura. Si ricorda. Così si esorcizza la morte con gesti quotidiani, si comprende, si accetta il comune destino di ognuno di noi, e con grande orgoglio e lo si celebra.

I colori della morte in Messico

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Fonte foto: Portami a Viaggiare, Sara di Maio

Quella in Messico è una festa che porta con se ciò che gli antichi Maya ed Aztechi celebravano in epoche lontanissime dalla nostra.  La Signora Morte infatti  ricorda tantissimo la dea azteca Mictecacihuatl, regina della città di  Mictlan, Essa aveva il compito di proteggere le ossa dei defunti.

Negli ultimi anni, la tradizionale immagine  è stata sostituita dalla Calavera Catrina, opera del famoso incisore messicano Josè Guadalupe Posada, considerato tra i primi artisti moderni a tema vignetta, precursore e attivista del movimento artistico nato durante la Rivoluzione Messicana, di cui fece parte anche anche il grande amore di Frida Khalo Diego Rivera.

In conclusione

Sono davvero tanti i riti, e le usanze di del “Dia de los Muoertos”. Dal tingersi la faccia da scheletri, ma vestirsi con colori sgargianti, dal preparare l’altare, dai dolci tipici… tutto per riportare nelle nostre vite, nelle nostre case, quell’abbraccio che ci manca, e che forse ritroviamo, in qualche modo, quando siamo tutti insieme, in allegria. Festeggiate la vita, anche oltre la vita.


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