Con l’avvento delle nuove tecnologie e la diffusione di una connessione a Internet veloce e affidabile, tantissimi settori hanno visto aumentare in maniera rapidissima i propri introiti e il proprio giro d’affari, con una crescita importante anche pe quanto riguarda il pubblico. Il caso più eclatante è quello del gaming, che soprattutto grazie alla diffusione degli smartphone ha permesso a chiunque di avere sempre a portata di mano uno strumento videoludico.
Oggi l’industria del gaming muove ogni anno una cifra superiore ai 200 miliardi di dollari, con oltre 3 miliardi di appassionati che, in maniera diversa, possono anche essere definiti gamer. Il tutto per merito anche dei social games.
Che cos’è il Social Gaming
Per social gaming si intende una tipologia di gioco che si basa sulle piattaforme social e che è quindi progettata per essere giocata con gli amici o altre persone online. I più grandi esempi sono quelli di Farmville, gioco di simulazione di agricoltura, oppure Candy Crush, un puzzle game che ha spopolato sui cellulari, e infine Clash of Clans, uno strategico con elementi di squadra o di sfida individuale. Tutti e tre questi giochi online si trovano su Facebook, il più grande social della nostra era. Ma la lista potrebbe continuare: Mafia Wars, Farm Heroes, The Sims Social e Cityville.
Un versante del gaming che viene esplorato anche nella filiera del gioco pubblico e legale. Qui sono i social casinò a rappresentare la nuova tipologia di gioco, in grado di combinare la tipica componente dei casinò e quella dei social, offrendo così l’opportunità di giocare con i propri amici o anche con utenti che non si conoscono. I punti di contatto con i social network sono tantissimi: dall’aspetto grafico minimal alla possibilità di entrare in contatto con altre persone, passando per classifiche virtuali, eventi speciali e possibilità di interazione.
Un fenomeno da 3 miliardi di persone
A essere attratti da questa nuova frontiera del gaming sono soprattutto i giovani. Lo ha dimostrato una recente indagine di We Are Social, che spiega come la passione sia trasversale in ogni fascia di età e di genere e di come la percentuale di giocatrici sia in costante aumento. L’ultimo dato parla di 9 donne su 10 tra i 16 e i 24 anni e il 67% di quelle comprese tra i 55 e i 64 anni. Un vero e proprio fenomeno globale, che mette insieme 3 miliardi di persone e che, come spiega qui Luca Della Dora, Innovation Director di We Are Social, nasconde il suo segreto nel social gaming, un nuovo modo di connettersi, discutere e creare contenuti. Dentro e fuori dal videogioco.