Il WMF, il giornalismo e Andrea Scanzi

Tre giorni davvero emozionanti, pieni zeppi di ospiti, interventi, momenti di formazione. Questo e tanto altro alla Fiera di Rimini. Il Web Marketing Festival è ed è stata una manifestazione unica nel suo genere, che ha saputo mescolare ed unire al tempo stesso tantissimi temi, talvolta di diverse categorie, riuscendo sempre ad emozionare e far riflettere.

Sul palco del Mainstage si sono succeduti tantissimi ospiti, da Giorgia Soleri al Ministro Giovannini, da Elly Schlein a Nicola Gratteri e così via. Ognuno di loro con la propria esperienza ha saputo infondere qualcosa di positivo negli spettatori, che quest’anno ancora di più, dopo due anni di restrizioni, avevano voglia di qualcosa di bello.

Ed è proprio di questo che in realtà ha bisogno il mondo. Non solo dopo le restrizioni dovute al Covid, ma anche dopo una guerra che ha immobilizzato il mondo. E ne ha parlato Andrea Scanzi, che in un monologo ci ha raccontato, ci ha fatto aprire gli occhi più che altro, su quanto sia cambiata la comunicazione e il giornalismo durante la guerra.

 “Gli inviati dal campo erano ragazzi e ragazze. Freelance. Senza tutela, salvo rari casi, sia a livello economico che di salute. Perché? Anche la figura dell’inviato non c’è quasi più nel mondo dell’informazione. Questi hanno rischiato la vita, spesso per un compenso da fame, per raccontarci la guerra. Secondo voi era pronta l’informazione italiana a quello che è successo a fine febbraio? Nessuno se l’aspettava. Quando è arrivata questa guerra a pochi chilometri, con un paese in ballo con la bomba atomica, non puoi evitare di parlarne”.

Queste le parole del giornalista Andrea Scanzi, che si è soffermato su come negli ultimi tempi, anche grazie ai social, il giornalismo sia cambiato profondamente. Una notizia che arriva al giornale, ore prima già è diventata virale, con un video, un post o qualsiasi altro metodo che possa essere tanto veloce da battere tutti sul tempo.

Scanzi fa riflettere anche su quanto le persone abbiano avuto il coraggio di schierarsi persino durante un momento così delicato come la guerra tra Russia ed Ucraina, come di fronte ad una tragedia le persone abbiano deciso di tifare, sostenendo l’uno o l’altro Paese, senza minimamente soffermarsi a pensare che si tratta pur sempre di una guerra, che ci tiene a sottolineare, non è finita. O meglio, sicuramente è finita in decima pagina su tutti i quotidiani, lasciando spazio alle solite cose futili della vita, ma continua ad esistere e continua ad uccidere ogni giorno tanti innocenti.

E nonostante la guerra, nonostante il mondo sia stato fermo per due anni, c’è sempre qualcuno che parla, pur non conoscendo, pur ignorando ciò di cui si parla. Questo è il mondo ed il giornalismo oggi. E ha tenuto a sottolinearlo il giornalista Andrea Scanzi, uno dei tanti protagonisti del Mainstage del WMF 2022.