Un trionfo di vele, un paesaggio mozzafiato che si apre dalla piazza principale di Trieste, con sole e mare da estate che stenta a finire e l’entusiasmo di trovarsi nella regata più grande del mondo, tra 1773 imbarcazioni iscritte e una settimana densa di eventi che trasformano la città in una discoteca all’aperto: questa è stata la Barcolana che è giunta quest’anno alla sua cinquantacinquesima edizione.
La gara, il vento e i vincitori
Definita anche come “Regata internazionale Coppa d’Autunno”, è stata caratterizzata da un’assenza quasi totale di vento: da 2 nodi iniziali alla totale immobilità delle barche non appena il cannone ha sparato per dare il via alle 10.30 di domenica 8 ottobre. Le barche favorite, le più grandi e quelle con il migliore equipaggiamento si iniziano a distaccare dal gruppo solo 20 minuti dopo; le altre invece preferiscono aprire le vele verso Miramare, mure a sinistra, sperando di incontrare i primi refoli di vento proprio da lì.
Le piccole imbarcazioni – come spesso succede in questi casi- sono le favorite: lo scafo leggero e piccolissimo permette loro di raggiungere al più presto le prime posizioni! Dopo mezz’ora arriva il giro di vento ed è Arca sgr di Furio Benussi, con la figlia Marta di 16 anni come co-timoniere – a virare, mure a dritta, per prima per intercettarlo. Lo seguono Prosecco DOC Shockwave e Way of Life. Ma il vento cambia ancora e torna a sinistra: quel mezzo nodo in più permette ad Arca di staccarsi e arrivare fino a 6 nodi di velocità con il proprio vento apparente. Intanto la prima boa viene dichiarata come punto d’arrivo per permettere a quante più imbarcazioni possibili di tagliare il traguardo entro il tempo limite nello spirito della “barcolana”.
Il vincitore e il podio
Arca ha vinto la Barcolana edizione 2023 Fonte foto: corrieredelveneto.corriere.it
In 1 ora e 49 minuti vince Arca, mentre Prosecco DOC, con Mitja Kosmina, in un duello “all’ultimo refolo”, orza il più possibile, arrivando a stringere il vento e a rubare il secondo posto (1 ora, 53 minuti e 9 secondi) a Way of Life di Gasper Vincec (1 ora, 53 minuti e 16 secondi). Seguono Maxi Jena e Molo Lungo. Dopo 3 ore arrivano gli altri 1100 equipaggi e si dà il via ai festeggiamenti di questa “Barcolana della bonaccia”!
Il Villaggio Barcolana e la settimana di festa a terra
Ma il vero tripudio è quello che si stava festeggiando ormai da una settimana a terra: il tutto esaurito di alberghi e ristoranti, i prezzi lievitati in ogni struttura turistica, il potenziamento dei mezzi di trasporto e il prezzo esorbitante dei biglietti dei treni. Il “Villaggio Barcolana” ha reso la centralissima “Piazza dell’Unità d’Italia” il salotto sul mare più grande d’Europa, animandola con una serie di intrattenimenti e spettacoli. Si spaziava infatti dalle mostre d’arte alla recensione di libri, dai concerti ai vernissage, dalle iniziative animaliste a quelle astronomiche, dalle promozioni per il sociale a quelle per il clima e l’energia, dai racconti sul mare alle danze greche.
I poeti di Trieste
Tante anche le iniziative che hanno ravvivato la memoria di Italo Svevo che, con Joyce e Saba, ha reso Trieste famosa per la sua “Città vecchia” e per i suoi fermenti culturali mitteleuropei, potenti al tal punto da rinnovare l’ispirazione letteraria di tutto il Novecento. Oggi Trieste è una città che ha ancora molto da offrire, soprattutto alle nuove generazioni italiane ma anche slovene, che percorrono insieme vicoli in festa e pieni di musica assordante fino alle prime ore del mattino. In fondo è tipico proprio di chi si dedica alla vela favorire l’inclusività e la vitalità, stando insieme per condividere gioie ed emozioni, ma anche per affrontare un campo di regata così prestigioso ed esclusivo.