Tecnologia ed eros: internet ha cambiato il modo di approcciare alla sessualità?

Tecnologia ed eros: internet ha cambiato il modo di approcciare alla sessualità?

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Il sesso, l’amore e il modo di vivere la sessualità hanno affrontato delle grandi trasformazioni soprattutto in seguito al periodo pandemico, quando sono stati in vigore i lockdown e quando è stato necessario prendere le distanze. Per questo gli individui hanno trovato delle alternative, soprattutto online, considerando anche le app, i social e le nuove tecnologie digitali. In generale queste ultime hanno influito in maniera essenziale nel trasformare ciò che sta accadendo sul piano affettivo e sessuale, parlando, fra gli esperti, anche del cosiddetto piacere digitale.

La tecnologia cambia il modo di vivere la sessualità

Nell’era digitale, il progresso tecnologico ha rivoluzionato radicalmente il modo in cui le persone si approcciano alla sessualità, con internet che svolge un ruolo centrale in questo cambiamento. Oltre ai tradizionali film e video porno o agli audio di racconti erotici (nel sito ninalove.it è possibile ascoltare alcune demo), gli utenti possono ora accedere a una vasta gamma di contenuti sessuali personalizzati e di nicchia. Grazie alla facilità di accesso e alla diversificazione dei contenuti online, le persone possono esplorare una varietà di esperienze sessuali che rispecchiano i loro gusti, preferenze e fantasie individuali.

I contenuti erotici sono facilmente accessibili tramite internet ed è chiaro che si sta vivendo una specie di piccola rivoluzione dal punto di vista digitale anche per quanto riguarda l’approcciarsi alla sessualità. Tramite l’online, le persone hanno l’opportunità di esplorare fantasie e sesso virtuale.

La dimensione della soddisfazione del bisogno

Viviamo in una società iper-connessa, che è più vicina ad una dimensione che tende a soddisfare il bisogno più che il desiderio. Proprio le tecnologie digitali e le connessioni online tendono a creare un bisogno che poi viene immediatamente gratificato. Per fare un esempio, nel momento in cui le persone hanno bisogno di conoscere qualcuno, possono cercare su Tinder.

Tutto si basa anche su una fine ricerca psicologica, perché chi ha perfezionato queste app e questi dispositivi tecnologici che mirano alla soddisfazione del bisogno sessuale conosce precisamente quali siano le aree del cervello che vanno stimolate.

Ci sono, infatti, dei suoni e dei colori che rendono particolare il coinvolgimento e tendono a fare in modo che i comportamenti degli individui vengano ripetuti nel tempo.

La compulsione e l’immediata gratificazione

Il bisogno, in questa nostra epoca iper-connessa e digitale, anche per quanto riguarda il modo di vivere la sessualità, sembra essere legato a delle dimensioni di impellenza, di compulsione e di gratificazione immediata. In un contesto del genere c’è un collegamento tra erotismo, piacere e desiderio che comincia a risentire sempre di più della comodità dell’avere tutto e velocemente. Le relazioni moderne risentono di un meccanismo molto particolare che consiste nell’usare e poi nel disfarsi subito di ciò che si è utilizzato.

La rete permette di instaurare legami duraturi?

Ci sono comunque delle criticità legate all’impatto che le tecnologie digitali e internet stanno avendo nell’instaurazione dei legami. Infatti gli esperti e soprattutto gli psicologi si chiedono se veramente la rete permetta di instaurare legami reali e duraturi. Spesso in effetti il tutto può essere limitante, non consentendo di entrare nel pieno della relazione.

Sicuramente internet è uno strumento molto potente, in grado di collegare persone che sono molto distanti anche nello spazio. Permette in questo senso di creare amicizie, legami e anche storie d’amore. Però, mentre alcune relazioni nate virtualmente poi diventano reali, altre manifestano un carattere più aleatorio.

Si finisce spesso col conoscersi sui social, si parla poi in chat, ci si scambiano delle foto, si guardano le stories e si comunica tramite messaggi istantanei. Ma succede che poi non ci si incontra mai. Il rischio del virtuale è costituito soprattutto dal fatto che facilmente si idealizzano le persone.


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