Inaugurato per la prima volta nel giorno della festa della Sensa del 1792 su progettazione di Gian Antonio Selva, i veneziani scelgono un nome che la storia rivela presto essere il più appropriato per il teatro La Fenice. Infatti a poco più di un decennio dalla sua apertura rischia di dissolversi in un incendio che il 13 dicembre del 1836 divampa accidentalmente al suo interno.
La storia del teatro
La Fenice risorge per mano di Tommaso e Gian Battista Meduna che ricostruiscono il teatro rimaneggiando e restaurando dov’è possibile il lavoro di Gian Antonio Selva. Il soffitto viene decorato da Tranquillo Orsi mentre la decorazione del palco reale è firmata Giuseppe Borsato. A Sebastiano Santi tocca il compito di fregiare la facciata sul Rio Menuo affrescando, all’interno delle sette lunette del portico, gruppi di pitti monocromi.
A seguito di questa ricostruzione non avvengono più rimaneggiamenti significativi, l’unica cosa che subisce alterazioni è la zona destinata al palco. Nel progetto di Gian Antonio Selva ci sono ben sei palchi che al momento della ricostruzione vengono sostituiti da un unico palco detto imperiale. Nel 1848 i veneziani ne pretendono lo smantellamento in favore della precedente formazione perché vedono nel palco imperiale un simbolo della dominazione austriaca.
Com’è facile immaginare, essendo il teatro La Fenice un prestigioso simbolo della città, non appena nell’agosto del 1849 l’impero riprende il dominio della città il palco imperiale viene reintrodotto. Grazie al progetto dei fratelli Meduna e alle decorazioni di un anziano ma ineguagliabile Giuseppe Borsato ritorna più maestoso di prima, tanto che nel giugno del 1946 si decide di sostituirne semplicemente il blasone imperiale con il Leone di San Marco.
Le fiamme provano nuovamente a portarsi via il teatro il 29 gennaio del 1996, la triste verità è che questa volta l’incendio è di natura dolosa e i vigili del fuoco impegnano le loro risorse per l’intera nottata nel tentativo di salvare il salvabile. Al momento della ricostruzione la scelta che viene presa è quella di mantenere la coerenza con lo stile di quello che è riuscito a salvarsi dalle fiamme.
Questo ci permette ancora oggi di poterci tuffare nella maestosità settecentesca di una Venezia ricca prospera e simbolo dell’arte e della cultura.
L’inaugurazione del teatro nuovo La Fenice dura per un’intera settimana, dal 14 al 21 dicembre 2003. Si tratta di una settimana di concerti che annuncia la riapertura di uno dei teatri più importanti al mondo. Infatti dall’ormai lontano 16 maggio 1792 a oggi, nella sua cornice fiabesca, La Fenice ha visto passare sui suoi palchi intorno alle 200 prime assolute con personaggi del calibro di Rossini e di contemporanei altrettanto celebri come Claudio Ambrosini.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.