Conoscere o abolire il progresso?

Conoscere o abolire il progresso?

Negli ultimi tempi è salito alla ribalta della cronaca come tutto ciò che gira attorno alla tecnologia possa essere causa di cattive influenze per le nuove e le vecchie generazioni.

Viene data all’innovazione la colpa dell’evoluzione malsana e distorta di alcuni fatti di cronaca, accaduti negli ultimi tempi, ma è davvero così?

Gli stupri possono essere causati dalla distorta percezione che i siti pornografici danno del sesso?

Il bullismo può essere causato dall’utilizzo dei cellulari come mezzo di comunicazione tra ragazzi?

I femminicidi possono nascere dal fatto che gli uomini hanno costantemente il dubbio che le donne civettino costantemente via social?

Gli incidenti stradali sono generati dalla necessità di filmare le proprie prodezze senza preoccuparsi dei rischi?

Viene data all’innovazione la colpa dell’evoluzione malsana e distorta di alcuni fatti di cronaca accaduti negli ultimi tempi, ma è davvero così?

L’Intelligenza artificiale sostituirà la cultura personale e la capacità di comunicare?

Perciò partiamo dal principio.

Le persone, in particolare, sono dotate di intelligenza propria, che si sviluppa tramite agenti esterni quando non riuscirebbero nemmeno a tenere in mano un cellulare o a guardarsi un porno, quindi da dove derivano queste influenze?

Probabilmente chi dovrebbe educare e insegnare in maniera corretta cerca di farsi sostituire dall’intelligenza artificiale per fare meno fatica, per pensare ad altro o per mera convinzione di non essere in grado meglio di quanto farebbe una macchina progettata per questo; quindi, la colpa non è del mezzo, ma di come viene utilizzato.

Prima di tutto dobbiamo capire che le macchine proprio perché sono tali, non educano, non insegnano, trasmettono il materiale esattamente come viene inserito per essere divulgato, quindi il problema sta in chi produce e inserisce quel materiale senza pensare alle conseguenze e di chi ne accetta la divulgazione.

Nascondere le proprie responsabilità per scaricarle su qualcosa che non agisce in autonomia è assurdo ma, la cosa più sconvolgente, sono le persone che non comprendono questo meccanismo e che si scagliano contro ciò che non ha colpe proprio perché privo di autonomia, se non quella di rispecchiare la società odierna fatta di persone che guardano solo le responsabilità altrui senza dare importanza alle proprie.

In realtà, eliminare e demonizzare il progresso non ha senso, perché comunque verranno trovati capi espiatori diversi su cui scaricare colpe che l’essere umano non è in grado di affrontare.

Le parole d’ordine per l’utilizzo della tecnologia, sia attivo che passivo, quindi dovrebbero essere:

responsabilità

intelligenza

empatia

concretezza

razionalità.

Quindi se succedono incidenti non è per colpa della tecnologia, semplicemente perché la persona che ne ha la responsabilità non è stata in grado di valutare i rischi.

Se un branco di giovanissimi stupra una ragazza non è perché hanno visto un video porno, ma semplicemente perché i genitori non sono stati in grado di educarli al rispetto delle persone a prescindere, e stessa cosa per il bullismo.

In conclusione, finché non ci renderemo conto tutti che la responsabilità è umana e non tecnologica rispondendo in maniera oggettiva alle domande fatte in precedenza, non ci sarà reale progresso.