Contractions al Teatro Sannazaro a Napoli

Contractions al Teatro Sannazaro a Napoli

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Fonte foto: teatrosannazaro.it

Le luci calano, il sipario si apre e sul palco del Teatro Sannazaro di Napoli va in scena Contractions/Contrazioni, uno spettacolo intenso, un turbinio di emozioni capace di trascinare chiunque nel vortice del mondo spietato del lavoro. 

Contractions/Contrazioni

Prestazione e competizione, le due armi del mondo del lavoro, da cui discendono infiniti processi di individualizzazione, sfruttamento, assenza di privacy, meccanismi psicologici tossici, patologie, suicidi. Contractions introduce la triste realtà del precariato prendendo spunto da due grandi casi:  quello della Telecom France (ad oggi Orange), avvenuto tra il 2008-2010, dove avvennero più di 58 suicidi, dovuto proprio all’eccesso lavorativo. 

Mentre in Italia abbiamo avuto il più grande caso di mobbing degli ultimi anni, la palazzina Laf dell’Ilva, dove i lavoratori che non avevano accettato declassamenti lavorativi venivano allontanati in dei capannoni vuoti, dove era pagati per non fare nulla. 

Nel primo weekend di Marzo sul palco del Sannazaro Contractions, è stato messo in scena dalle attrici Valentina Acca, nel ruolo della gelida manager e Federica Sandrini, una semplice impiegata portata allo stremo delle sue forze, il tutto partorito dalla mente dell’affermato drammaturgo inglese Mike Barlett.

Lavoro o patto col diavolo?

È quando diventi un mero strumento di vendita che smetti di esistere. 

Sul palco vediamo il cambiamento di Federica Sandrini nei panni di Emma, una dipendente efficiente e sincera con voglia di vivere, che a lungo andare le sarà prosciugata. 

Dall’altro capo della scrivania, quasi come un robot o uno spietato serpente a sonagli, abbiamo la fredda manager di cui non conosceremo mai il nome, interpretata da Valentina Acca; la manager parte fin da subito in un attacco velato relativo alle relazioni sentimentali e sessuali sul lavoro. Tutto per il bene dei dipendenti, l’azienda ci tiene a loro e non vuole coinvolgimenti di alcun tipo. 

Procedendo con lo spettacolo si assiste alla degenerazione mentale della giovane Emma, che nel mentre ha iniziato a frequentare un suo collega. Un evidente problema per l’azienda, che tiene ad entrambi e allontana Dario in una sede lontana. Ogni incontro non fa che essere un attacco, sempre più ricoperto da finto interesse nei confronti di Emma, che diventa sempre più provata, ovviamente impaurita dalla preoccupazione di perdere il suo lavoro, arrivando anche a riesumare il corpo del figlio pur di dimostrare l’interruzione del legame con Dario. 

Contractions al Teatro Sannazaro a Napoli

Fonte foto: teatrosannazaro.it

Infine è solo quando Emma accetta di vedere uno specialista, dell’azienda, che cambia diventando una macchina da fatturato, perfetta per lo standard dell’azienda. Capiamo dall’ultima stretta di mano che Emma per sopravvivere ha scelto di adeguarsi.

Dal carattere iperbolico, lo spettacolo è una secchiata di acqua gelida, pronta a farci aprire gli occhi su ciò che è il contesto di molte realtà lavorative d’oggi.


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