Se non la conoscete, scopriamola insieme. Paola Minaccioni, una donna eclettica: televisione, cinema, teatro, radio e cabaret sono al contempo i suoi diversi luoghi di espressione. Varie sfaccettature per raccontare se stessa in modo spiritoso ed ironico.
L’attrice
Nasce in seguito ad una formazione di drammaturgia classica: per alcuni anni ha fatto parte del laboratorio di Serena Dandini. Frequenta anche il Centro sperimentale di Recitazione. Senza troppi dettagli nozionistici possiamo citare alcuni titoli più famosi dei suoi lavori : Nel cinema, chi non ha visto “Notte prima degli esami”, per la regia di Fausto Brizzi (2007) o “Un’estate al mare” di Carlo Vanzina (2008), o “Matrimonio a Parigi” di Claudio Bisio (2011).In televisione la ricordiamo in ” Avanti un altro” (Canale 5, 1994) “Visitors” (Italia 1, 2003) “Un medico in famiglia, (Rai 1, 2007-2011), ” Camera Caffè” (Italia 1, 2012), “Be Happy” come conduttrice (Rai 3, 2018). In radio è nota per “Donna Domenica“, “Chiuse per ferie” e “Il Ruggito del Coniglio“, tutte per Radio 2.
Per il teatro ha prodotto, tra i tanti, “Voglia matta” Compagnia attori e tecnici, regia di Attilio Corsini, “Una bugia nella mente” di Sam Shepard , “Non raccontateci favole” di e con Caterina Guzzanti. Molti sono stati i riconoscimenti ottenuti, come il “David di Donatello” nel 2014 per la candidatura come miglior attrice non protagonista in “Allacciate le cinture” o il “Globo d’oro” nel 2012 per la candidatura come miglior attrice non protagonista in “Magnifica presenza”.
Lo spettacolo
“Dal vivo sono molto meglio” di Paola Minaccioni sarà in scena a Ostia Antica Festival dal 26 settembre 2020.
Con questo spettacolo l’attrice raccoglie tutti i suoi personaggi nati in televisione, al cinema o alla radio. Scritto insieme a Alberto Caviglia e Claudio Fois, “Dal vivo sono molto meglio” è un’incredibile sequenza di maschere irriverenti e paradossali che incarnano i dubbi, le debolezze e le nevrosi dell’attrice romana.
Paola Minaccioni inizia lo spettacolo in platea, tra il pubblico, motivando la scelta del titolo: «Ho iniziato a fare l’attrice perché così mi sentivo non dico bella, ma interessante. Fingendo, al cinema e in televisione mi sentivo vera. Un giorno in via Merulana una signora mi fa i complimenti e mi dice – lo sa che lei dal vivo è molto meglio? – Ma come, allora ho sbagliato tutto, devo prendere coraggio e togliere questa maschera. Non riguarda solo gli attori, siamo tutti costretti per essere accettati a mettere una maschera». I monologhi dell’attrice romana sono leggeri, divertenti, talvolta persino inducendo una riflessione sulle nostre abitudini.
“Dal vivo sono molto meglio” porta sotto i riflettori uno spaccato della società contemporanea, una raccolta di personaggi paradossali che Paola Minaccioni ha interpretato nel corso della sua carriera. Unite tra loro dalle sonorità di Lady Coco, le storie di social media dipendenti, poetesse, hostess, DJ, manager, toy boy, badanti e improbabili rapper trascinano lo spettatore in un universo comico creativo e irriverente. Un’attrice che riesce a indurre una riflessione sul concetto di identità tramite il best of dei personaggi della sua carriera, che si denuda sul palco per cercare la risposta alla domanda che agisce da filo conduttore per lo spettacolo: chi siamo?
Quando ci si riferisce a spettacoli come “Dal vivo sono molto meglio”, si sente spesso parlare dell’abilità da “imitatrice” di Paola Minaccioni o di “comicità tutta al femminile”. Ma già dopo pochi minuti si capisce come dietro le maschere buffe di Minaccioni si nasconda un’attrice sensibile, recettiva, capace di portare sul palco personaggi originali, contemporanei, che riescono a parlare di temi scomodi come il razzismo senza perdere in comicità, dimostrando come la parola “comico” fugga ogni appellativo di genere. In “Dal vivo sono molto meglio” c’è il racconto di un’Italia che sta cambiando sotto spinte sociali spesso impercettibili, che richiedono il lavoro di una professionista dello spettacolo dal vivo per essere portate in superficie.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.