Teatro Alemanni

Ri-scopriamo il Teatro Alemanni di Bologna

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Qualche mese fa, analizzando gli effetti negativi della pandemia, il Ministro della cultura Dario Franceschini manifestava apertamente la sua grande preoccupazione per il settore dell’arte, dichiarando: “Tutti i settori sono stati colpiti dalla crisi, ma lo spettacolo dal vivo molto di più”.

Non è un segreto, infatti, che molti teatri del nostro paese siano stati costretti addirittura a chiudere i battenti, non riuscendo più a sostenere i costi di gestione. Tanti, invece, sono rimasti in piedi per un miracolo, ma si sono dovuti reinventare, escogitando nuove strategie per raggirare la crisi. Lo sa bene il Teatro Alemanni di Bologna, considerato il cuore pulsante della teatralità petroniana. Il direttore Mariani, infatti, ha più volte dimostrato la sua angoscia rispetto una situazione che, soprattutto in alcuni momenti critici della pandemia, si è resa quasi insormontabile. “Il virus ha messo in ginocchio il nostro settore, senza entrate e contributi è impossibile sostenere i costi di gestione”.

Un po’ di storia

Nel dicembre del 1982, grazie alla determinazione di un ingente gruppo di persone guidato da Enrico Pagani dell’Associazione Culturale Alemanni, un semplice cinema parrocchiale assumeva i connotati di un vero e proprio teatro, dando origine all’Alemanni. L’attività inizia l’11 dicembre dello stesso anno, con la rappresentazione di I fiu di fiu, una commedia del compianto caratterista e attore teatrale dialettale bolognese Arrigo Lucchini.

Situato in via Mazzini 65, proprio all’interno del complesso architettonico di Santa Maria Lacrimosa degli Alemanni, il teatro dispone di una platea di circa 255 posti, di un palcoscenico in legno ristrutturato nel 2018 e di tutte le dotazioni tecniche adeguate agli spettacoli che ospita. Per la sua importanza, si è addirittura guadagnato l’appellativo di “tempio del dialetto bolognese”. Propone, infatti, soprattutto commedie in lingua dialettale bolognese, spettacoli di burattini e canzoni dialettali.

Oggi il teatro si presenta altresì come centro di ricerca, formazione e produzione teatrale, offrendo anche corsi di perfezionamento del dialetto bolognese e corsi teatrali.

Un vero motivo di vanto per la citta di Bologna, dunque, che continua imperterrito a portare avanti la sua attività teatrale, sebbene le difficoltà riscontrate negli ultimi due anni caratterizzati dalla pandemia.

 

teatro alemanni

Fonte foto: aicsbologna.it

La programmazione attraverso i cartelloni

Per proporre i propri spettacoli, l’Alemanni si avvale di un cartellone variopinto: il sabato e la domenica, infatti, propone spettacoli delle compagnie bolognesi locali, mentre il cartellone Alemanni off presenta spettacoli nuovi e d’avanguardia, con un occhio di riguardo alle compagnie emergenti.

Un teatro che mescola, dunque, l’amore per il passato con lo studio e la ricerca della novità. Potremmo definirlo, in conclusione, una finestra che affaccia su quanto la città di Bologna ha saputo offrire nei decenni scorsi e su quanto ancora ha da donare, in un’ottica di rinnovamento che non si arresta mai. Una tappa imperdibile, quindi, per chiunque vorrà visitare il capoluogo dell’Emilia-Romagna!

Per prenotare la vostra visita e scoprire gli orari del teatro, potete visitare il sito dedicato, mentre qui troverete i prossimi appuntamenti della stagione teatrale. Buona visione!


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