Gennaio, tempo di previsioni: c’è chi cerca di predire il destino dei segni zodiacali, chi scommette su chi vincerà il campionato di calcio e chi cerca di farsi un’idea su quali potrebbero essere le prossime abitudini alimentari dell’anno che è iniziato da poco.
La pandemia da Covid-19 ha condizionato i nostri stili di vita per gran parte del 2020, cosa che si appresta a ripetere anche per il 2021.
Questa situazione ha fatto prevalere quell’incertezza che non permette di fare delle previsioni puntuali per le tendenze mangerecce del 2021; però si può fare un tentativo, facendo riferimento ai cambiamenti di abitudini, sia alimentari che economico-logistiche.
Abitudini da lockdown
Un probabile orientamento lo si può indovinare sulla base del periodo di chiusura totale che abbiamo vissuto nella scorsa primavera. Vi ricordate quando negli scaffali dei supermercati, scarseggiava il lievito? Già, come scordarsi che, un po’ tutti, ci siamo cimentati nella produzione casalinga di pasta, pane e pizza? Ecco, può darsi che la tendenza a cibarsi di farinacei lievitati potrebbe prevalere, a discapito delle proteine animali, specie delle carni rosse.
Ci si rammenta anche di quelle giornate in casa h24, quando, avendo tanto tempo a disposizione, si era presa l’abitudine di consumare una colazione più abbondante: aggiungere, cioè, al solito caffelatte coi biscotti, le fette biscottate con la marmellata, lo yogurt, i cereali; pare che la maggior parte di noi abbia mantenuto questa consuetudine, che si potrebbe protrarre anche nel 2021.
Parlando più in generale, ci potrebbe essere la tendenza a un’alimentazione sana, fatta soprattutto di zuppe, succhi, cibi biologici, con principi nutritivi naturali attivi.
Si prevede un gran consumo di ceci, quest’anno. Oltre a essere deliziosi e utilizzabili in molte ricette, rappresentano un’ottima fonte proteica, da potersi sostituire alle carni rosse.
E i condimenti? Pensiamo all’olio, che in gran parte sarà extravergine d’oliva; è probabile però che troveranno molto spazio sulle tavole anche gli oli vegetali, in particolar modo gli quelli di nocciole e di semi di zucca.
Altra previsione è quella di frutta e verdura disidratata, soprattutto ortaggi, da sgranocchiare lontano dai pasti per placare la fame.
Attenzione all’ambiente
Un altro fattore da non sottovalutare, per cercare di capire anzitempo le prossime tendenze alimentari, è una maggiore sensibilità nei confronti dell’ambiente.
Si è, quindi, più attenti agli sprechi. Difatti, molti prodotti non completamente consumati a tavola, invece di essere destinati alla pattumiera, vengono utilizzati per nuove ricette. In particolar modo le bucce di frutta e verdura.
I cibi con minor successo
Gli alimenti che potrebbero avere un calo nei consumi sono, come detto prima, le carmi rosse, in particolar modo quelle pregiate, per esempio Black Angus, la Fiorentina, la Rubia gallega o il manzo di Kobe, molti formaggi e anche il pesce; questo a causa della crisi economica derivante dal lockdown.
L’organizzazione degli approvvigionamenti
Anche le dispense potrebbero risentire degli strascichi dei divieti; si manterrà, infatti, l’abitudine ad avere una buona scorta di prodotti a lunga scadenza come pasta, farina, riso, salse, sottolii, sottaceti.
Difese immunitarie
Si è parlato e si parla molto di difese immunitarie, è probabile, quindi, che i consumatori si possano orientare verso cibi che possano favorire le suddette difese: probiotici, prebiotici, spezie e radici, come ad esempio la curcuma, lo zenzero, il coriandolo.
E le bevande?
I vini continueranno a farla da padrona, certo, però la tendenza si potrebbe spostare verso i coadiuvanti del sonno, cioè bibite contenenti magnesio e aminoacidi antistress.
La ristorazione
Questo settore ha subito un radicale cambiamento nel corso del 2020, cosa che si protrarrà anche quest’anno.
Continueranno a esserci, come direbbero gli anglofili, le ghost kitchen, letteralmente le cucine fantasma, ma è più corretto dire i ristoranti vuoti, a cui sarà consentito solo l’asporto, nel caso in cui ci saranno i divieti di apertura dei locali. Se, invece, verrà imposta la chiusura alle 18, il pasto centrale della giornata sarà il pranzo che probabilmente avrà degli orari allungati, con conseguente fluidità di menu adatti sia in tarda mattinata che al pomeriggio.
Potrebbero avere successo i semipronti; ci saranno infatti le consegne a domicilio di contenitori, forniti da chef stellati, o perlomeno quotati, in cui ci sono ingredienti – precotti o da cuocere – da assemblare e cucinare, seguendo le istruzioni del cuoco.
In conclusione
Si prevede un consumo consapevole, una dieta ecologica che colleghi il benessere individuale con quello degli animali e del pianeta. Si concentrerà l’attenzione a prodotti che facciano guadagnare equamente i produttori, contenuti in confezioni ecosostenibili, che non maltrattino gli animali e la cui lavorazione non inquini troppo.
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.