Le tre cime di Lavaredo, sono il simbolo delle Dolomiti, la catena montuosa situata nella parte orientale delle Alpi, comprese nelle regioni del Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Sono note anche come le Tre Cime, tre vette, cioè, poste una di fianco all’altra e isolate rispetto alle altre. Sono denominate Cima Piccola (2.857 mt), Cima Ovest (2.973 mt) e Cima Grande (2.999 mt) e sono collocate su una base a 2.350 mt., questo gruppo montuoso è situato al confine tra Veneto (Auronzo di Cadore) e Alto Adige (Dobbiaco).
Per chi visita le Dolomiti è una tappa obbligata. La facilità di accesso, dovuta soprattutto alla creazione di una strada panoramica, consente, nel mese di agosto, la massiccia presenza di escursionisti – esperti e meno esperti – torpedoni e turisti che, a detta degli abitanti della zona, rovinano l’atmosfera. Non a caso viene caldamente consigliato di recarsi nel periodo tra maggio e giugno o in quello tra settembre e ottobre; infatti c’è molta meno gente e si può godere della bellezza del paesaggio con più tranquillità, evitando gli schiamazzi o il traffico e i clacson delle auto. Se proprio non c’è la possibilità di prendere una vacanza in tarda primavera o inizio autunno, allora è meglio partire all’alba per tornare presto a valle, prima che le presenze inizino a intensificarsi.
Escursioni
Ci sono due percorsi consigliati, ma anche più popolari.
Il primo è quello che va dal Rifugio Auronzo al Rifugio Locatelli, passando per il Rifugio Lavaredo, dura un paio d’ore con un dislivello di 150 mt; il punto più elevato coincide con la Forcella Lavaredo, situata a 2.454 mt. Data la semplicità del percorso, l’itinerario è spesso affollato da famiglie con bambini e da chi ha poca esperienza in fatto di escursioni montane; se la ressa vi mette a disagio, seguite il suggerimento sopracitato. Vicino al Rifugio Locatelli si possono vedere due laghetti, denominati Laghi dei Piani; alle sue spalle c’è una serie di grotte che furono scavate – durante il primo conflitto Mondiale – dagli Austriaci.
Il secondo è un giro ad anello intorno alle Tre cime, in cui il punto di partenza e di arrivo è il Rifugio Auronzo. L’escursione ha una durata di quattro ore. Per gli escursionisti più allenati, si possono fare delle camminate, partendo a piedi da fondo valle, all’alba, macinando centinaia di metri di dislivello e arrivando al Rifugio Locatelli, cioè ai piedi delle tre Cime.
Consigli
Oltre al sopraindicato consiglio di evitare le escursioni nel mese di agosto, ci permettiamo di darvene altri, qualora decideste di visitare le Tre Cime.
Innanzitutto l’abbigliamento: usare scarpe adatte, robuste e che siano alte, in modo da proteggere le caviglie prevenendone storte o distorsioni; per quanto riguarda gli indumenti, meglio vestirsi a cipolla, dal momento che in montagna è facile imbattersi in repentini, quanto imprevedibili cambi di condizioni atmosferiche.
Evitare, per quanto possibile, di arrivare in macchina al primo dei tre rifugi (Auronzo) per iniziare le escursioni, meglio un mezzo pubblico o una navetta che parte da Dobbiaco, in questo modo si favorisce una migliore mobilità nella zona.
Può essere carino affidarsi a un cicerone, non solo per i percorsi da seguire, ma anche per sentire degli aneddoti o delle curiosità che magari non sono contemplati nelle guide.
Il rispetto della montagna
Sembrerà scontato, ma comunque è meglio farlo presente: portate rispetto per la montagna, godetevi il silenzio che vi può offrire, evitate schiamazzi, non buttate sassi (sarebbe un divertimento?), non portate via niente, ma soprattutto, non lasciate rifiuti: se pranzate al sacco, prendete i resti di cibo, scatolette o contenitori usa e getta e metteteli nei sacchetti che avete preventivamente portato con voi per gettarli negli appositi cestini.
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.