Montebello sul Sangro è un comune in provincia di Chieti, in Abruzzo, dove risiedono ufficialmente 80 abitanti. Un paese piccolo che conserva una grande storia: quella di Buonanotte, la parte vecchia del paese, abbandonata negli anni ’60 e ferma, incastonata come una pietra, nel tempo.
Le cause dell’abbandono sono state vari terremoti e frane continue che hanno reso il vecchio paese inagibile. Anche la strada che porta in cima al crinale del Monte Vecchio, dove sorge il borgo, è diventata impraticabile, così da obbligare lo spostamento di tutti gli abitanti in una piana sottostante, molto più sicura, dove fu creato il nuovo paese, al quale venne dato un nuovo nome, Montebello sul Sangro appunto. Da quel momento Buonanotte è rimasto lì, a vivere la sua vita al ritmo della natura e non più a quello degli uomini, racchiudendo tra i suoi ruderi storie millenarie, segreti e leggende.
La storia
Il borgo risale al XII secolo e, nel corso del tempo, è stato un feudo di proprietà di diverse casate nobiliari; ma le storie interessanti iniziano dal nome, estremamente evocativo, che aveva a quei tempi: Malanotte.
Le storie sull’origine di questo nome sono svariate anche se, la versione più storicamente attendibile (ma decisamente meno romantica) è che derivi dal cognome di uno dei primi proprietari, Oderisio di Malanotte. Le leggende però, si sa, hanno tutto un altro fascino:
La prima racconta di una battaglia tra i nobili proprietari di questo feudo e i signori del feudo vicino; dopo lunghi giorni di scaramucce e colpi all’ultimo sangue i nostri protagonisti vennero battuti e, come pegno per la sconfitta, tutte le donne del paese vennero cedute per una notte ai vincitori. Per gli sconfitti fu una Malanotte, mentre per i vincitori fu una Buonanotte. Questa storia spiegherebbe quindi entrambi i toponimi, quello antico e quello più moderno.
Un’altra leggenda racconta invece di un re (non meglio specificato) che, in viaggio durante una notte buia e tempestosa, cercando riparo dal vento e dalla pioggia incessante, si ritrovò alle porte di questo castello e chiese asilo. Gli venne ovviamente concesso e, nei giorni seguenti, raccontò di aver passato tra quelle mura proprio una Malanotte, a causa dei rumori e del freddo della stanza che lo ospitò.
Ad oggi è possibile arrivare a Buonanotte attraverso un sentiero sterrato che si inerpica sul monte. Passare tra le vie del vecchio paese non è semplice ed anche abbastanza pericoloso: piante e crolli di palazzine spesso bloccano le strette vie antiche, ma vedere le vecchie abitazioni con all’interno ancora i mobili, immersi in un silenzio al quale non siamo più abituati, ha un fascino unico: il fascino di un paese addormentato.