La storia del Teatro Farnese di Parma

La storia del Teatro Farnese di Parma

Fonte foto: Dattilioteca

Il teatro Farnese fu costruito a Parma nel 1618 da Ranuccio I, duca di Parma e di Piacenza, allo scopo di celebrare con uno spettacolo teatrale la sosta a Parma di Cosimo II, granduca di Toscana, diretto a rendere onori alla tomba di Carlo Borromeo a Milano.

La realizzazione

L’opera fu realizzata dall’architetto Giovan Battista Aleotti, detto l’Argenta (1546-1636). Il teatro venne costruito al primo piano del Palazzo della Piletta di Parma: si trattava di un grande vano utilizzato come sala d’armi.

La costruzione del teatro fu ultimata nell’autunno del 1628 e fu dedicato a Bellona, la dea della guerra ed alle Muse. A seguito della malattia di Cosimo II, che fu costretto a rinunciare al pellegrinaggio a Milano, il teatro restò inutilizzato per circa dieci anni.

L’inaugurazione

L’inaugurazione avvenne il 21 dicembre del 1628 in occasione del matrimonio del figlio di Ranuccio, Odoardo, con Margherita dei Medici, figlia di Cosimo.

Per celebrare l’evento venne organizzato lo spettacolo “Mercurio e Marte” con testi di Claudio Achillini, musiche di Claudio Monteverdi e scenografie di Francesco Guitti. Il teatro fu utilizzato, in più di cento anni, solo otto volte, e l’ultima nel 1732 in occasione dell’arrivo a Parma di don Carlo di Borbone.

L’architetto Aleotti si ispirò al Palladio, che costruì il teatro Olimpico di Vicenza nel 1580 ed anche all’architetto Vincenzo Scamozzi, che costruì il teatro all’Antico di Sabbianeta tra il 1588 ed il 1590.

L’emiciclo è a forma di U ed è formato da quattordici gradini su cui potevano essere ospitati circa tremila spettatori.

Sulla parte superiore della gradinata vi sono due tipi di serliane, quella inferiore tuscanico e quella superiore ionico.

La serliana è un elemento architettonico composto da un arco a tutto sesto affiancato simmetricamente da due aperture sormontate da un architrave; tra l’arco e le due aperture sono collocate due colonne.

Il palcoscenico è lungo quaranta metri ed ha un’apertura di dodici metri.

La struttura venne realizzata con un particolare legno, l’abete rosso del Friuli e ricoperto interamente di stucco dipinto come se fosse una struttura marmorea.

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Scultori e pittori come Luca Reti, Giovan Battista Trotti detto il Malosso, Lionello Spada, Sisto Badalocchio, Antonio Bertoja e Pier Antonio Bernabei dovettero provvedere a decorazioni con statue o soggetti mitologici in gesso ed alle decorazioni di pareti e del soffitto, oggi non più visibili.

Il Farnese è uno dei primi teatri dotati di un arco proscenio permanente, ovvero della parte integrante dello spazio riservato alle scene, che può ospitare la scenografia ed essere usato dagli attori durante la recita.

Il teatro Farnese rappresenta un’eccellenza culturale della città di Parma.