Una vita di giorni impossibili è il romanzo di esordio di Tabitha Bird.
L’autrice
Tabitha Bird è una scrittrice e poetessa che vive in un piccolo paese del Queensland, in Australia. Afferma di credere fortemente nella magia, soprattutto in quella proveniente dalla condivisione del quotidiano con il marito e i suoi tre figli. Dopo l’esordio, ha pubblicato a marzo 2021 The emporium of imagination, ancora purtroppo non disponibile in Italia.
Una vita di giorni impossibili
La storia si svolge contemporaneamente nel 1965, nel 1993 e nel 2050 e, se credete che questo non sia possibile, provate a discuterne con la protagonista, Super Willa con gli stivali: di sicuro avrà dalla sua parte Willa di Mezzo e Silver Willa, che sosterranno la sua tesi senza remore!
La trama del romanzo si basa, infatti, su uno straordinario varco temporale capace di fare incontrare l’anziana donna del racconto con due versioni più giovani di sé stessa, nel tentativo di ricordare loro qualcosa di molto importante. Per farlo, avrà a disposizione un taccuino e un barattolo d’acqua con le istruzioni “Un oceano: seminare in giardino“.
L’opera è sta pubblicata da Biplane Edizioni nella collana Voli a planare a settembre 2020.
Guarire le ferite del passato con la magia
La nostra novantatreenne dai capelli d’argento tenta in tutti i modi di riportare il messaggio alle altre sé per sanare le ferite del passato e garantire loro un futuro migliore, ma continua a dimenticare cos’è che deve dire di tanto importante. La vecchietta è volutamente irriverente, sfacciata e sincera con tutti quelli che si intromettono tra lei e il suo obiettivo, riuscendo così a strapparci molte risate. I capitoli si alternano tra gli accadimenti di ieri, di oggi e di domani, cambiando di conseguenza registro di linguaggio con abilità e misura. Già dalle prime pagine l’irrisolto è palpabile e stimola la nostra fantasia. L’autrice scrive su diversi livelli e, oltre alla trama principale, ci regala spunti di riflessione sulla situazione della vecchiaia e delle fragilità che comporta, sull’impotenza causata dallo status di bambino, sulla sorellanza e sugli affetti profondi che solo l’infanzia sa donarci.
“Mi sono guadagnata la solitudine, il premio più terribile di tutti.”
Sebbene grazie al realismo magico le tragedie legate alla vita della protagonista vengono solo accennate con delicatezza solleticando il nostro intuito, il romanzo ha la capacità di scavare dentro l’animo del lettore, riportando a galla i drammi che ognuno di noi porta con sé.
“La verità è che non permetto a nessuno di vedere quanto sono estese le mie ferite, il mio trauma. Anche dopo gli anni in cui sono stata sposata con Sam, non gli permetto di entrare nei luoghi dove avrei più bisogno di lui. Ho imparato da piccola che amare con tutta te stessa, esserci dentro fino al collo, ti rende troppo vulnerabile. Quando qualcuno ti fa a pezzi non sei mai più la stessa, così tieni nascosta qualche parte di te nel caso succeda. E una volta che sai che le persone che dovrebbero amarti possono farti a pezzi, allora sei sempre in attesa che succeda, anche se la persona che hai davanti non lo fa mai.”
Non mi vergogno ad ammettere che quest’opera è stata in grado di commuovermi e di smuovere dentro di me qualcosa che credevo perduto per sempre. Grazie a queste pagine, infatti, sono riuscita a sorridere e a riportare a galla ricordi lontani, lottando a volte con la nostalgia che prendeva il sopravvento.
Consiglio quindi la lettura di Una vita di giorni impossibili a chi, come me, almeno una volta si è chiesto:
“Se potessi tornare indietro nel tempo, cos’è che cambierei senza esitazione?”
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.