Ci sono svariati sentieri da poter percorrere per visitare la Valle D’Aosta, noi prenderemo il cammino dei manieri infestati.
Brusson
La nostra prima meta è Brusson, comune sito nella Val d’Ayas. Qui nel 1451 viene giustiziata per ribellione la bellissima Caterina di Challant. Donna forte, elegante ed abile nel combattimento dalla chioma fulva e gli occhi neri. Il suo spirito passeggia nelle vicinanze del castello di Graines e lungo le rive del torrente e si avvicina volentieri ai giovani.
Leggenda vuole che tra i resti del maniero abbandonato, e di recente restaurato per permettere a turisti e curiosi di visitarlo in sicurezza, sia nascosto un tesoro e che una notte il punto preciso nel quale era stato seppellito apparve in sogno ad un contadino. Questi, una volta trovato il tesoro dimenticò chi era e dove si trovava a causa della bellezza accecante che gli si era svelata. Forse il fantasma di Caterina passeggia da queste parti non solo per ricordare le battaglie vinte e perse, ma anche per evitare che altri si perdano per inseguire il tesoro.
Il castello vanta una vita lunga e ricca di avventura, il primo insediamento fortificato risale al 515 e giochi di potere, famiglie e battaglie si susseguono sino a tutto il 1700. Si tratta quindi di uno degli esempi più antichi di maniero della Valle D’Aosta ed anche se ormai non è più bello come a seguito del restauro del 1400 voluto dalla famiglia Challant, conserva ancora una notevole porzione di alzato. C’è un luogo però nel quale Caterina è stata vista più volte e dove alcuni sostengono non solo di averle parlato ma anche di averla abbracciata. Si tratta della Maison, in questo luogo piange le proprie pene il tempo necessario per riprendere le forze.
Caterina di Challant la dama Bianca
Mettiamo un po’ d’ordine poiché ci sono ben tre dame i cui nomi si intrecciano assieme, facendo quasi sembrare che per tutta la Valle D’Aosta vaghi un unico spettro con una natura decisamente volubile. La prima Caterina è una guerriera legata al territorio di Brusson.
La seconda Caterina è vigile e ancora presente a Verrès. Questa Caterina viene soprannominata la dama bianca per via della sua pelle bianchissima e per i suoi capelli sì rossi ma più chiari rispetto a quelli della prima Caterina. Caterina di Challant la dama bianca è una fiera donna di palazzo che lotta tutta la vita nel tentativo di mantenere le terre ereditate dal padre unite. La sua nobiltà non la tiene lontana dal popolo, ella infatti festeggia le vittoria e piange le sconfitte anche fuori dalle mura del palazzo e si espone in prima persona.
Questa apertura e l’indole guerriera la portano ad essere soggetta ad accuse e contestazioni e degli ultimi anni della sua vita si sa poco o nulla. Persino il luogo della sua sepoltura rimane incerto. Il paese però la ricorda con quella gioia che era solita condividere con tutti è infatti noto ancora oggi l’episodio del lontano 31 maggio del 1450, quando Caterina scende tra i popolani per ballare e festeggiare con loro una vittoria. Non molto distante da queste due donne forti e benevole ce n’è una dalla quale è meglio tenersi alla larga.
Issogne
Attraversiamo insieme Pont-Saint-Martin lasciandoci alle spalle il forte di Bard. Il fantasma che stiamo per incontrare vive la propria eternità oltre la Dora Baltea ed abita il castello di Issogne, uno dei castelli più popolari della Valle D’Aosta.
Anche in questo caso dobbiamo ringraziare la famiglia Challant se il castello è giunto sino a noi così come lo conosciamo. Il castello conserva dei meravigliosi affreschi caratteristici della pittura alpina tardo medievale che rappresentano scene di vita quotidiana del periodo. Ed è famoso per la sua corte interna e per la fontana del melograno. Ed è qui che si può incontrare il fantasma di Bianca Maria Scapardone. Bianca viene accusata per svariati motivi ed anche se l’accusa di stregoneria le viene revocata non può scappare da quella di adulterio.
La grande colpa di Bianca Maria è quella di essere desiderabile non solo esteticamente e già a quindici anni numerosi uomini vorrebbero entrare nelle sue grazie. Come ogni donna aristocratica del periodo non può scegliere di sposarsi per amore e il sapere di poter avere chiunque voglia la rende ben più che capricciosa.
Si susseguono matrimoni e infiniti amanti. Il problema è che tutti quelli che scelgono di giacere con lei per una notte muoiono per volere di Bianca. Lei, invece, muore per decapitazione ma anche adesso si mostra, nel suo antico splendore, e avvicina giovani capaci di stuzzicare la sua fantasia con il loro aspetto. Si mostra sempre bellissima ad eccezion fatta per il giorno della sua morte, il 20 ottobre, quando rivive la sua esecuzione alle porte del castello sforzesco di Milano. Qui, passeggia tenendo tra le mani la propria testa. Per riconoscerla non dovete fare altro che cercare il volto di Santa Caterina d’Alessandria, poiché pare che Bernardino Luini incantato da Bianca l’abbia ritratta nell’affresco che adorna la Cappella Besozzi della chiesa di San Maurizio a Milano.
Sant’Orso
L’ultima meta di questa parte di tour dedicato alla Valle d’Aosta finisce in una casa alle porte del paese. Si tratta dell’abitazione acquistata dai banchieri Réan. In questa casa, adibita ad abitazione per un gruppo di monache provenienti dal territorio francese, una notte avviene una tragedia. Degli uomini si introducono nell’abitazione per mettere in atto una vera e propria carneficina.
Il posto non è tra i più consigliabili da visitare per chi è alle prese con le sue prime esperienze di dark tourism. Inutile dire che la bellezza dei palazzi e delle residenze storiche del paese hanno sempre come protagonista la mano della famiglia di Challant. E che quindi oltre a poltergeist e a spettri vale la pena visitarne le vie e il magnifico priorato di Sant’Orso.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.