Fonte foto: Arvier.eu
La sua personalità medievale e il paesaggio in cui è immerso, lo hanno reso fonte di ispirazione per molti artisti, sia scrittori che illustratori. Sito ad Arvier in Valle d’Aosta e bagnato dalla Dora Baltea e dal torrente di Valgrisenche, Leverogne sorge all’interno di un anfiteatro naturale a 780m di altitudine, subito sotto il monte Rochefort; ovvero in quella zona di confine fra Italia e Francia.
Da sempre luogo di passaggio viene abitato a partire dalla preistoria: prima villaggio abitato dalle popolazioni autoctone, poi mansio romano e infine borgo medievale.
A grandi linee è questa la storia di questa frazione della Valle d’Aosta facente parte della via Gallia che metteva, per l’appunto, in comunicazione la Gallia e la Pianura Padana.
Simbolo storico della sua funzione è il ponte del villaggio, di età romana, il punto dal quale commercianti, pellegrini e avventurieri dovevano passare poter accedere al borgo e alla Maurienne.
L’antico ponte di età romana viene distrutto nel 1691 per mano dei francesi durante un attacco, ma Leverogne non rimane a lunga senza il suo ponte e poco dopo viene fatto riedificare identico a quello precedente.
Ancora oggi si trova proprio sotto la cappella del 1300, altro simbolo del borgo che accoglie i visitatori con i colorati affreschi raffiguranti San Grato, Santo Gottardo, e Santa Barbara uniti dalla luce dello Spirito Santo. Il tutto sormontato dal campanile.
Si tratta di un punto davvero molto suggestivo, poiché la continuità tra torrente, ponte, cappella, campanile e cielo donano ai visitatori la poesia della contemplazione.
La verticalità che porta fino al cielo è data dall’accortezza con la quale nel 1788 viene costruito il campanile che termina con una guglia sottile ma con arcate a tutto sesto che richiamano quelle sottostanti.
Non a caso Leverogne si trova ad essere per lungo tempo anche una meta di pellegrinaggio, al punto che nel 1368 viene edificato per volontà di Pierre Socquier un rifugio per i viandanti.
Una casa, ancora ben conservata, strutturata su tre livelli e composti da cantina, cucina e camera da letto ed oltre all’edificio, sono ancora visibili parte del ciclo di affreschi del 1400 posti sulle mura esterne della casa.
Quando i pellegrini preferirono altre mete di destinazione per i loro cammini la casa rimase fedele al nome del ciclo di affreschi Opere della misericordia ed ospitò al suo interno i poveri ed i bisognosi del paese.
Leverogne ha continuato a conservare la sua aurea di ascesi, anche grazie alla Chiesa di San Nicola che dista dal borgo poco più di un chilometro e mezzo. Partendo dal dal villaggio di Lyveroulaz è possibile raggiungerla a piedi seguendo un suggestivo percorso immerso fra i boschi. Questa sua caratteristica, rende Leverogne una delle mete preferite, per il rinnovamento, di Papa Giovanni Paolo II, al quale è stato dedicato il museo Maison Musée Jean-Paul II.
Il Borgo di Leverogne è ancora oggi molto attivo e popolato, si tratta infatti della frazione più abitata di Arvier e fra le sue vie si trovano luoghi dedicate ad arte, cucina, musica e storia. C’è un giorno preciso preciso in cui tutto questo, viene scandito a suon di musica. Solitamente fra l’8 e il 9 di luglio in questa location medievale viene ospitato l’evento Leverogne en musique.
Essendo da sempre un luogo a continuità di vita, non mancano strutture moderne che però, essendo state progettate tenendo conto dell’assetto urbanistico, ben si sposano con gli edifici pre-esistenti e il paesaggio. Uno dei simboli di questa continuità e Maison Bruil, una casa rurale adibita a museo che dista dal borgo un paio di chilometri. Qui gli spazi che erano stati concepiti per vivere e superare gli inverni in Valle, sono stati convertiti per ospitare il museo dell’alimentazione.
La particolare architettura di questa casa prende vita dall’unione di vari corpi strutturali che vengono organicamente uniti fra il 1680 ed il 1856, quindi proprio come per i musei delle grandi città, da osservare anche la struttura che ospita il museo.
Inoltre Leverogne e i suoi dintorni non sono solo una meta di contemplazione e sempre a 2km dal borgo è possibile visitare l’unico parco faunistico della Valle d’Aosta il Parc Animalier d’Introd.
Gli amanti delle passeggiate possono organizzare un’escursione fra gli angoli più belli della Valle con Vdaexplorer.
E per vedere tutto, della Valle, bisogna trovare il tempo per visitare le meravigliose grotte Gouffre des Busserailles Ravine, una discesa in verticale di 35m, da percorrere su una passerella metallica accompagnati dallo scroscio dell’acqua.
Per i più sportivi, alla medesima distanza di due chilometri, è possibile fare Rafting fra le acque della Dora Baltea, ovvero il fiume più importante d’Europa per questa disciplina sportiva! Ma niente paura, in questa avventura si viaggia accompagnati da guide esperte. Inoltre, le pareti rocciose di Leverogne sono una meta immancabile per gli appassionati di arrampicata. Anche, se le pareti non sono molto alte si consiglia di avere già una buona esperienza perché si tratta di percorsi brevi ma molto intensi. Quindi, adesso che sapete tutto questo, non vi resta che da scegliere se visitare Leverogne per una gita o se fermarvici qualche giorno per poterne vivere anche i dintorni.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.