Monrupino: la rocca delle leggende

Monrupino: la rocca delle leggende

Nel Friuli Venezia Giulia, sul confine con la Slovenia si trova Monrupino, un piccolo ed incantevole luogo che rimane nei cuori di chi lo scopre. È un “comune sparso”, ovvero una località che ha comuni con una propria denominazione differenti da quelle di tutte le frazioni che per Monrupino sono Col, Fernetti e Repen.

Nella frazione di Fernetti che si trova il valico che separa Monrupino e il Friuli stesso dalla Slovenia, nazione con la quale esiste da sempre un fitto interscambio culturale.

Così vicine che sulla sommità della collina che ospita la Rocca di Monrupino è possibile scorgere sia il versante italiano che quello sloveno. La rocca e la sua chiesa sono uno dei principali punti turistici della città. Storicamente questo punto ha avuto un’importanza cruciale sia per la particolare visuale che l’ha resa un punto strategico già all’epoca delle invasioni barbariche (dal 164 al 476) sia come rifugio per gli abitanti della zona.

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Fonte foto: Cooperativa Gemina

Come ogni città in altura con importanza strategica, anche la rocca di Monrupino è cinta da mura di pietra e in alcuni punti l’altezza si è conservata sugli otto metri. Le mura sono interrotte da una porta varcando la quale è ancora possibile vedere il Tabor, un muraglione di pietra dalla fattura più rozza che fu costruito sul finire del XV secolo dagli abitanti del luogo a difesa dell’invasione turca.

È uno dei pochissimi esempi in Italia di questo tipo di fortificazione: una difesa semplice ma efficace che è comunque resistita nei secoli.

La rocca ospita la chiesa di Santa Maria Assunta, anch’essa costruita interamente in pietra con tette in lastre di calcare. Gli storici datano la chiesa al 1512 me sue origini non sono certe e si mischiano con molte leggende, come quella che vuole che la chiesa sia sorta su un’antica cappella dei templari o che sia nata dopo una lotta tra il diavolo e la Madonna. A suffragio di questa leggenda alla base della casa comunale si trova una pietra con l’impronta del diavolo che questo lasciò quando la Madonna lo schiacciò.

Queste non son le sole leggende che interessano la zona, se ne contano a decine tanto da rendere la Rocca di Montupino uno dei “luoghi mitici del Carso”. Nella tarda età del bronzo si pensava che la rocca fosse un drago pietrificato dato che il profilo delle creste delle montagne ne ricordavano la shilouette.

Storia e tradizioni a Monrupino

A Monrupino si conservano e tramandano numerose usanze tipiche del Carso, dalle architetture fino alle ricorrenze. Si possono trovare e visitare le classiche case carsiche mantenute intatte nei secoli e dove si può vedere e apprezzare lo scorcio di vita della gente del passato con costumi, attrezzi agricoli e mobilia d’epoca.

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Fonte foto: Percorsi Provincia TS

L’ultima domenica di agosto del anni dispari si tiene la Kraška ohcet, la rappresentazione storica chiamata “nozze carsiche”, una vera e propria ricostruzione di un matrimonio tradizionale che tiene impegnati tutti dal giovedì alla domenica.

Per la storia più recente, a Monrupino si trova una foiba dichiarata monumento nazionale. Fu utilizzata come fossa comune per più di cinquanta corpi di soldati tedeschi uccisi dopo la battaglia di Opicina (seconda guerra mondiale) e tre corpi di ferrovieri italiani uccisi durante l’occupazione jugoslava di Trieste.

Infine, anche gli amanti della natura e dell’aria aperta troveranno a Monrupino attrazioni per loro. Recentemente sono state create due riserva naturali: quella del Monte Lanaro e quella del Monte Orsario.