“Il Mondo è un Alveare” – Viaggio interiore

Il Mondo è un Alveare è una raccolta mista di favole e fiabe scritte da Joanne Harris, autrice che vi ho già fatto incontrare nell’articolo dedicato a La Donna Alata. Quest’ultimo è stato uno dei romanzi con il quale vi ho accompagnato nella transizione dal romanzo gotico a quello esoterico. Qui con Il Mondo è un Alveare ci inoltriamo nel mondo della crescita interiore, fondamentale per intraprendere un cammino fruttuoso nel mondo dell’occulto.

Gli archetipi

In questa raccolta l’essenza delle cose sensibili la fa da padrone. Joanne Harris ci mostra tutto il suo sapere fatto di tradizione e folclore, passatole dalla bisnonna guaritrice. Una strega guaritrice che cresce la nipotina in modo che possa vedere. Così quando Il Mondo è un Alveare entra sul mercato nel 2021, Joanne Harris porta al mondo un paio di occhiali fatto di parole per curare la miopia del cuore e la mancanza di empatia delle nostre generazioni e i consensi sono subito altissimi. Verità, sacrificio, empatia, potere, amore e rinuncia. Sono questi i temi forti che vengono affrontati nel testo che con estrema delicatezza ci mostra la connessione tra i mondi.

Re Crisopa

Il mondo è un Alveare custodisce tanti personaggi che ci portano alla scoperta del popolo della seta e Re Crisopa, oltre ad essere il vero protagonista, è il sovrano di questo mondo capace di permeare molti degli altri mondi esistenti. Bellissimo, intelligente, curioso, astuto e perfido. Sono queste le caratteristiche del giovane re dagli occhi di miele e dai capelli  color ala di falena, ed è la sua storia che le api raccontano. Crisopa però nasconde un’umiltà di spirito inaspettata anche a sé stesso.

L’incontro con l’Arlecchino

C’è sempre un evento che porta un individuo a riflettere su sé stesso, nel caso di Crisopa è l’incontro con il predatore mutaforma che tutti temono e al quale nessuno di avvicina: l’Arlecchino. Crisopa è convinto di poter vincere l’astuzia del predatore con la propria ed in effetti il giovane re riesce a non farsi ammaliare dallo sguardo e dalla storia dell’Arlecchiono salvandosi la vita. Svelando la propria storia l’Arlecchino crea una crepa piccola ma incredibilmente profonda nella sicurezza di Crisopa:

“Ero la Regina di Halloween. Vivevo fra i Mondi degli Uomini e le sponde del fiume Sogno che scorre attraverso i Mondi, fino alla Terra dei Morti. […] Ho perduto il mio regno contro un giovane molto bello – anche se forse non bello come voi- che giunse a me dal Mondo Superiore. La sua missione, mi disse, era pregare per il ritorno dell’anima che la morte mi aveva consegnato. Era l’anima della moglie , il suo unico vero amore. […] Lui tirò fuori dalla tasca qualcosa e me la mostrò sul palmo della mano. Era una boccetta di vetro intagliato. Disse: questo nettare viene dalla Regina del Favo, tanto tempo fa, molto lontano. Questo è quello a cui anelavate quando avete toccato il fiore che cresceva sulle rive del Fiume Sogno. Un solo assaggio vi aprirà la mente, una sola gocciolina sulla vostra lingua custodisce la chiave di un milione di storie. […] Perché mi dite questo? gli domandai. Perché conoscete solo nove mondi. Ma ce ne sono tanti là fuori, un mondo per ogni storia. […] Le storie esercitano un enorme potere, perfino più grande del vostro, mia Regina. Una storia può cambiare il corso del Tempo, una storia piò perfino resuscitare i morti. Una storia vi può portare ovunque, il qualsiasi mondo vogliate.”

L’arlecchino vuole destabilizzare Crisopa e alla fine del racconto svela che è proprio il padre del giovane re il giovane che le dona quel magico nettare e che, mentre lei è in viaggio, le ruba il regno divenendo il signore della Morte.

La chiave di lettura

Chi è pratico in questo cammino è consapevole di quanto le favole e le fiabe insegnino andando a toccare le radici dell’albero che ci uniscono culturalmente mettendoci in connessione gli uni con gli altri. Questa magia è possibile solo se chi legge possiede la chiave per aprire la porta che spazza via il tempo lasciando il nostro bambino interiore in ascolto. La chiave è l’umiltà, senza la quale è assolutamente impossibile restare in ascolto.

Il viaggio interiore

Re Crisopa sceglie di fare questo, così inizia ad imparare stando in silenzio, guardando dentro di sé è imparando dal sapere del mondo. Solo in questo modo gli giungono le storie delle quali ha bisogno per migliorarsi come individuo. Impara la nobiltà necessaria per restare fedeli all’arte e alla creatività invece di cedere al materialismo da un umile artigiano. Da una principessa innamorata del sapere impara il medesimo amore e come le regole stiano strette a chi aspira alla conoscenza. Questi sono solo due esempi, poiché Il Mondo è un Alveare conta ben 416 pagine ed è giusto che ognuno compia il proprio di viaggio imparando da solo e stando in ascolto.