Nato in Belgio ma cresciuto nel Lussemburgo, Brian Molko è un cantautore e chitarrista di origini italiane da parte di padre. Negli anni Novanta ha fondato i Placebo, gruppo musicale neo-glam rock con più di 13 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
Ripercorriamo la storia della sua vita all’insegna della carriera come frontman dei Placebo, comprese le caratteristiche che ne hanno fatto una leggendaria icona queer.
Brian Molko da giovane Fonte foto: Last.fm
Brian Molko: dal Lussemburgo a Londra
Brian Molko è nato il 10 dicembre 1972 a Bruxelles, da padre statunitense e madre scozzese. Ha un fratello più grande di 10 anni e possiede la doppia cittadinanza statunitense e britannica.
La sua infanzia è stata molto movimentata a causa del lavoro del padre. Infatti, fino ai tre anni, Brian ha vissuto in diversi paesi, tra cui il Libano e la Liberia, per poi tornare in Europa stabilendosi a Sandwiler, nel Lussemburgo.
Qui ha frequentato l’American School, dove ha conosciuto il futuro bassista dei Placebo, Stefan Olsdal. I due, tuttavia, non avevano stretto amicizia.
Brian Molko suona la chitarra Fonte foto: Last.fm
Successivamente Brian, che aveva iniziato a studiare chitarra da autodidatta, si è iscritto al Goldsmith College di Londra, dove si è laureato in Teatro e Arti drammatiche nel 1993.
Proprio qui, nella fermata della underground South Kengsinton, Molko e Olsdal raccontano di essersi visti casualmente. Dal loro incontro, infatti, nacque l’idea di mettere su un gruppo musicale e, nel 1994, i due fondarono la band dei Placebo, con il batterista Robert Schultzberg.
Brian Molko icona queer
Sin dai primi anni, la band ha destato la curiosità dei media attirando alcuni veterani del mondo rock, tra cui David Bowie. Proprio con Bowie, nel 1999, Brian Molko scrive e canta il singolo Without you I’m nothing.
Il Duca Bianco era soddisfatto di questi giovani talentuosi: anche dopo la sua prematura scomparsa, nel 2015, Bowie ha lasciato il segno nella band. Molko, d’altronde, non manca mai di sottolineare che ha ricevuto gli insegnamenti più importanti proprio da lui, come migliorarsi di continuo e credere in sé.
Brian Molko e David Bowie Fonte foto: Pinterest
Ispirandosi a Bowie non solo nello stile musicale ma anche nel suo gusto estetico, Brian Molko si è sempre contraddistinto per il look trasgressivo e gender fluid.
Molko era a tutti gli effetti un ragazzo irrequieto e solitario, che si metteva lo smalto sulle unghie e la matita negli occhi, diventando un’icona queer ante litteram. Forse è stata questa sua caratteristica, unita alla dichiarata bisessualità, ad aver indotto la maison Marc Jacobs ad assumerlo, nel 2021, come volto della campagna “Heaven”, in cui Molko affiancava la top model Kate Moss.
Brian Molko per la campagna Heaven di Marc Jacobs Fonte foto: Vanity Fair
Dopo l’uscita dell’album Loud Like Love del 2013, i Placebo hanno deciso di prendersi una pausa, dopo che l’ultimo batterista Steve Forrest ha annunciato il suo addio alla band.
Di recente, però, i Placebo sono tornati alla ribalta per aver pubblicato, 9 anni dopo il loro momentaneo ritiro, l’album Never let me go, registrato due anni fa ai Rak Studios di Londra. L’uscita dell’album è stata anticipata dai singoli “Beautiful James” e “Surrounded by spies”.
All’album hanno partecipato solo i due storici fondatori della band, ovvero Molko e Olsdal, rimasti uniti da uno stretto sodalizio dopo tutti questi anni.
Nasce a Milano il 31 agosto 1998 da madre e padre egiziani, originari del Cairo e cresce con il piede in due staffe: da un lato, viene educata in seno alla cultura italiana, ampiamente assorbita sui banchi di scuola iscrivendosi al liceo classico, dall’altro si nutre di tutto ciò che ha a che fare con il mondo arabòfono. Di fatto è bilingue, ma non chiedetele quale dei due idiomi preferisce: sarebbe come scegliere tra mente e cuore. Inoltre, mentre cerca di capire cosa fare da grande (in verità le piacerebbe tornare bambina e passare i pomeriggi a guardare cartoni animati alla televisione), si dedica alla scrittura di articoli online per testate giornalistiche.