Dal 1997 facente parte del patrimonio UNESCO è uno dei più preziosi lasciti dei Borbone, il complesso monumentale di San Leucio, malioso scrigno di storia e bellezza. Tutto comincia nella ricca e avanguardistica corte Borbonica, non lontano dalla maestosa e oltremodo famosa Reggia di Caserta.
Ai piedi del monte di San Leucio sorge l’omonimo borgo, sede della rinomata fabbrica della seta, oggi complesso monumentale del Belvedere di San Leucio. Complesso oltremodo suggestivo e affascinate, soprattutto per il suo incredibile panorama, che permette anche una visione mozzafiato della reggia e dei suoi giardini.
Cenni storici
Là dove in origine sorgeva l’ex casina di caccia costruita nel ‘600 da Andrea Matteo Acquaviva signore di Caserta. Re Ferdinando IV di Borbone amava trascorre il poco tempo libero che la frenetica vita di corte gli permetteva, svolgendo regolarmente battute di caccia nell’ampio spazio verde che circondava l’ex residenza nobiliare, facendovi in primo luogo recintare il bosco circostante e trasformando poi l’ex residenza in una chiesa. Con il passare del tempo e il sempre maggiore affetto che il sovrano sviluppò per quei luoghi e la sua gente, decise di fondarvi la prima scuola pubblica gratuita d’Italia, in modo da garantire ai giovani del luogo un istruzione e quindi maggiori possibilità di lavoro, come quella che lui stesso arrecò. Nel 1773, infatti, fondò la manifattura della seta grezza, portando in loco i più disparati esperti del mestiere, che diffusero la sapiente conoscenza del processo di realizzazione di tessuti e la costruzione dei macchinari necessari, vere e proprie opere di ingegneria industriale. In poco tempo si venne a formare una comunità di lavoratori governati da una legge egualitaria.
Struttura e attuale percorso del complesso monumentale
L’attuale complesso presenta la struttura e la suddivisione originale, voluta dal sovrano. Essa è stata collocata in maniera tale da incorporare perfettamente l’ex residenza, ancora oggi, accessibile al pubblico, solo durante gli orari di funzione. Di facile accesso tramite il cortile interno, si giunge alle sale estese su due piani dove sono collocati i pezzi di archeologia industriale. Spazi realmente destinati alle macchine e all’intero processo di lavorazione, oggi è possibile ammirare sia delle fedelissime riproduzioni dei macchinari realmente in uso all’epoca, che alcuni pezzi originali. Di particolare rilievo sono due gradi torcitoi cilindrici ed una serie di telai finemente restaurati, il tutto ancora perfettamente funzionate, ma per ovvie ragioni non in uso.
In seguito proseguendo sullo stesso piano si trovano gli appartamenti reali del Re e della Regina. Di particolare spicco il bagno di Maria Carolina, e il ciclo di affreschi dedicato a Bacco, che decora la sala da pranzo. Nel complesso il gusto generale risulta fortemente influenzato dalle allora appena emerse Pompei ed Ercolano. È interessante inoltre specificare che l’arredo presente all’interno degli appartamenti non è l’originale, in quanto andato perduto e depredato nel corso degli anni. Quelli attualmente in esposizione sono dei pezzi di originale mobilio di epoca borbonica trovati nei depositi della Reggia di Caserta, collocati per rendere possibile al visitatore l’idea degli ambienti originali. Inoltre il complesso dispone di meravigliosi giardini disposti su diverse terrazze.
Lo Stato nello Stato, seterie di San Leucio come entità autonoma
È infine curioso approfondire il codice di leggi che governava il piccolo stato, di stampo illuminista e quindi fortemente al passo con i tempi se non avanti, in cui ai lavoratori facenti parte della comunità veniva riservato un trattamento egualitario come il salario uguale per tutti. Ai singoli dipendenti veniva inoltre offerta una casa, di simile valore; non vi era infatti permessa ricchezza. In secondo luogo se una donna sposava un uomo appartenente alla colonia riceveva automaticamente una dote dal sovrano, era poi prevista un assistenza medica gratuita per tutti e aiuti per anziani e disabili. Oggi di questa affascinante realtà borbonica fortunatamente molto è giunto fino a noi, come anche alcune case dei dipendenti delle seterie rimaste perfettamente intatte, aperte al pubblico solo una volta l’anno durante il suggestivo corteo storico di San Leucio, che si tiene nel periodo estivo.