"Interstella 5555": i Daft Punk al cinema

“Interstella 5555”, quando i Daft Punk risplendevano con “Discovery”

Interstella 5555: The 5tory of the 5ecret 5tar 5ystem”, film d’animazione giapponese prodotto da Toei Animation e ideato da Leiji Matsumoto, è tornato in sala per il suo 20esimo anniversario – dal 12 al 15 dicembre in versione rimasterizzata in 4k –  e automaticamente ha diffuso un sentimento nostalgico, che attiva una riflessione sull’’impatto straordinario che i Daft Punk hanno avuto sulla musica, specialmente quella elettronica.

Era il 2001 quando il duo francese pubblicava “Discovery”, un’ora di spensieratezza elettronica frutto della loro voglia di osare e sperimentare nuove formule che oltrepassassero i confini tra i generi musicali. Il lampo di genio si tradusse in una combinazione di campionamenti di brani, perlopiù dimenticati, appartenenti ad artisti della scena musicale anni ’70 – ’80 ( tra i tanti George Duke, Edwin Birdsong, Barry Manilow). L’obiettivo era quello di spingere l’ascoltatore verso una certa apertura mentale, in una visione futuristica di quella che sarebbe stata la musica elettronica nel corso del nuovo millennio.

In un’intervista a Remix Magazine del 2001, Thomas Bangalter affermava:

“Quando sei un bambino non giudichi o analizzi i brani, li ascolti e basta, e non ti interessa sapere se è recente o vecchio. […] Questo album ha un aspetto giocoso, divertente, colorato e soprattutto musicale. È l’idea di guardare qualcosa con una mente aperta e non farsi troppe domande.”

“Interstella 5555” e il viaggio musicale dei Crescendolls

Come accadde per “The Wall” dei Pink Floyd, l’album “Discovery” il film “Interstella 5555” sono stati concepiti simultaneamente. I video di “One More Time” e “Harder, Better, Faster, Stronger”, che avevano entrambi visto un bel po’ di rotazione su MTV nel periodo dell’uscita dell’album, non erano semplicemente siparietti intelligenti per i brani: i Daft Punk intendevano che “Discovery” fosse ascoltato tenendo conto del contesto del film. E in effetti l’animazione di Matsumoto ravviva alcune delle tracce più “morte” dell’album, e così come alcune scene di “Interstella 5555” sono modellate sulle dinamiche ritmiche dei brani.

Il film e l’album insieme rappresentano uno psichedelico viaggio di 68 minuti, un trip coinvolgente in un mondo fantascientifico che critica in modo non troppo velato il mondo dello Star System.

La trama è quella del rapimento alieno al contrario. Una band intenta ad esibirsi sul suo pianeta natale viene improvvisamente rapita da strani esseri e viene trasportata in un nuovo mondo, la Terra. Questi alieni dalla pelle blu, sulle note di “Harder, Better, Faster, Stronger”, vengono letteralmente imbiancati, modificati, vestiti con abiti alla moda e costretti da un grosso magnate dell’industria musicale a guadagnare milioni di dollari per lui, sotto la falsa identità della band chiamata “Crescendolls”.

Parte tutto con “One More Time”, la hit dance per eccellenza che ispira buon umore e una voglia di saltellare sulle piste da ballo. Siamo catapultati poi sulle campane di Aerodinamic, dove il lirismo di Bach si fonde con il funk e con il tapping alla Van Halen creando un ritmo trascinante, tanto quanto altri brani come la robotica Harder, faster, better, stronger, che si può considerare la risposta ottimistica a quella Fitter, Happier dei Radiohead.

Non mancano poi nell’album momenti più delicati e romantici, come nella leggera Digital Love o come nella avvolgente Something About Us. Non dimentichiamo poi di menzionare esempi emblematici dell’originalità daftpunkiana come la moroderiana Veridis Quo, con la sua ipnotica e malinconica melodia, e la innovativa Face to Face, in cui una varietà indefinita di samples va a comporre un collage sonoro di grande impatto dinamico.

Se volete rivivere le emozioni di “Discovery” e di “Interstella 5555”, i Daft Punk vi aspettano in sala fino al 15 dicembre. Inoltre, in occasione dell’evento cinematografico, che si svolge in contemporanea in più di 40 Paesi nel mondo, l’album Discovery: Interstella 5555 Edition è stato ripubblicato in edizione limitata con l’artwork originale dell’edizione giapponese, con gli adesivi e la card del Daft Club.