Insieme a Struffoli, Mostaccioli, Raffiuoli e Roccocò, i Susamielli sono una tra le tante prelibatezze partenopee che rendono il Natale a Napoli e in Italia un’esperienza unica.
Questi biscotti speziati, tipici della tradizione napoletana, sono un concentrato di storia, sapori e profumi che ci riportano indietro nel tempo, quando ogni dolce era il risultato di un mix di cultura, creatività e disponibilità di ingredienti semplici ma preziosi.
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Origini e storia
Il nome “Susamielli” deriva dal latino sesamum melis, ovvero “miele di sesamo”, che sembra essere un chiaro riferimento alla loro antica preparazione. Infatti, le loro radici sembrano addirittura risalire all’antica Grecia: le “sesamon”, primordiali Susamielli, erano delle ciambelle di sesamo e miele preparate in onore delle dee Demetra e Core dei Misteri Eleusini.
L’antica ricetta in epoca romana, quindi, prevedeva l’utilizzo del sesamo, ingrediente che con il tempo si andrà a perdere lasciando alla moderna preparazione solo l’ingrediente principe, ovvero il miele.
Ed è proprio questa tipologia di componente zuccherina che conferirà ai Susamielli l’aroma speziato e la consistenza leggermente appiccicosa che conosciamo oggi, ma solo durante il periodo barocco conquisterà la tipica “forma ad esse”.
I Susamielli sono conosciuti anche con il nome di “sapienze” perché nel Seicento le Clarisse del Convento di Santa Maria della Sapienza erano specializzate proprio nella preparazione di questi dolci che erano solite offrire in dono durante il periodo natalizio.
Gli ingredienti e la ricetta tradizionale
I Susamielli si distinguono per il loro sapore ricco e speziato, ottenuto da una combinazione di ingredienti semplici ma accuratamente bilanciati.
Ecco cosa serve per prepararli:
- Miele: l’elemento centrale, che conferisce dolcezza e profumo.
- Mandorle: intere o tritate, per un tocco croccante.
- Farina: la base della ricetta.
- Spezie: cannella, chiodi di garofano e pisto napoletano (un mix di spezie tipico della cucina partenopea).
- Zucchero: per bilanciare il gusto.
- Arancia candita: per un aroma agrumato che esalta la complessità del biscotto.
La preparazione è semplicissima, prevede la lavorazione dell’impasto ottenuto con l’aggiunta graduale di tutti gli ingredienti.
L’impasto deve essere lavorato fino a ottenere una consistenza omogenea, modellata poi nella caratteristica “forma ad esse” anch’essa semplice da fare siccome non necessita di strumenti o stampi, ma va fatta a mano libera.
Le mandorle, già ingrediente protagonista dell’impasto nella forma tritata, serviranno intere per la decorazione dei biscotti.
Una volta infornati i Susamielli vanno cotti fino a doratura e serviti, una volta raffreddati, insieme a mostaccioli e roccocò.
Varianti e curiosità
La ricetta dei Susamielli è contenuta nel ricettario del 1788 del cuoco Vincenzo Corrado, “Il Cuoco Galante” ,sotto il nome di “Susamielli nobili”.
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Questa ricetta, oltre ad essere quella più vicina alla versione odierna, rappresenta una delle versioni che in passato venivano preparate e che si differenziavano a seconda del destinatario:
- Susamielli nobili: ricchi di miele e mandorle e preparati con farina raffinata, erano destinati alle famiglie più agiate.
- Susamielli del buon cammino: una variante più semplice ripiena di confettura di amarene, offerta ai viandanti e ai pellegrini.
- Susamielli dello zampognaro: costituiti da farina grezza ed ingredienti riciclati come le bucce degli agrumi.
- Susamielli delle monache: arricchiti con ingredienti pregiati come arance candite e spezie rare.
Come si può notare ogni versione aveva il suo significato e nel complesso testimoniano l’importanza sociale e culturale che questo dolce aveva e che ha tutt’oggi.
I Susamielli oggi
Oggi i Susamielli restano un must della tradizione natalizia napoletana. Si trovano nelle pasticcerie e nei mercatini di Natale, ma nulla supera il piacere di prepararli in casa seguendo la ricetta delle nonne tramandata di generazione in generazione.
Questi biscotti non sono solo un dolce, ma un simbolo: ogni morso racconta una storia di amore per la tradizione, di sapori autentici e di convivialità.
Se non li hai mai provati, il Natale è l’occasione perfetta per scoprire un pezzo della cultura partenopea e lasciarti conquistare dai profumi e dai sapori unici dei Susamielli.
Sono una Boomer intrappolata nel corpo di una Millennial a cui piace scrivere. Ho un background variegato, sono eclettica e la semplicità non sempre fa parte di me (fortunatamente). Ho qualche laurea che attesta la mia specializzazione nel settore food, ma la verità è che mi piace comunicare il cibo in ogni sua forma, mi occupo di formazione, adoro la cultura coreana, la musica underground e vorrei essere perennemente affetta dalla sindrome di stendhal. A livello associazionistico, ricopro il ruolo di Responsabile Comunicazione, Marketing, Ufficio Stampa e Social Media Manager di Slow Food Roma & MULTI, viaggio alla scoperta delle culture e cotture che ci uniscono, evento a cura di Slow Food Roma & Lucy – Sulla cultura, ormai alla sua seconda edizione. Ho collaborato con media territotiali e riviste on line, ma Hermesmagazine è stata l’opportunità per entrare a far parte di una vera e propria redazione giornalistica ed avere uno spazio dove esprimermi e permettere alla mia natura dinamica di captare nuovi stimoli e trasformarli in occasioni per imparare e superare i miei limiti.