Alla scoperta del museo sannitico di Campobasso

Alla scoperta del museo sannitico di Campobasso

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I Sanniti, stanziati in un’area corrispondente alle attuali regioni di Abruzzo, Molise e Campania, erano un popolo dedito alla pastorizia, ma anche orgoglioso e battagliero quando si trattava di difendere la propria libertà, al punto che i romani riuscirono a sottometterli solo dopo tre guerre sanguinosissime. Gli usi e costumi di questa gente fiera, i loro riti religiosi e la loro passione per le armi rivivono oggi nel museo sannitico di Campobasso, un tesoro da riscoprire.

Le vicissitudini del museo

Istituito nel 1889 e collocato in origine nel palazzo della prefettura, il museo ha subito nel corso del tempo numerose vicissitudini, che hanno comportato purtroppo lo smarrimento di alcuni reperti storici. La sua sede infatti è cambiata spesso, visto che la raccolta museale prima è stata spostata nei seminterrati dell’edificio originario e poi in varie altre strutture. La sistemazione definitiva nel bel palazzo Mazzarotta, nel centro di Campobasso, e l’apertura al pubblico nel 1995, hanno dato finalmente una degna collocazione alle opere che raccontano la storia di questo popolo sacrificato dalla dominazione romana, che schiavizzò molti dei suoi guerrieri e li costrinse a lottare come gladiatori nelle sue arene.

Alla scoperta del museo sannitico di Campobasso

Fonte foto: musei.molise.beniculturali.it

Il piano terreno: le origini del Sannio

Al piano terra dell’edificio sono esposti i reperti corrispondenti alla nascita del Sannio e risalenti all’età del Bronzo e alla Prima età del Ferro, in cui si costituirono le aristocrazie guerriere. Sono presenti in questa sezione le armi dei combattenti sannitici, come cuspidi di lancia ed elmi dalla caratteristica forma conica, ma anche gioielli d’ambra, a testimonianza del fatto che anche un popolo così bellicoso si concedeva una certa raffinatezza negli ornamenti.

Il primo piano: gli usi e i costumi dei Sanniti

Al primo piano il museo entra nel vivo della storia di questo popolo, mettendo in mostra gli oggetti che consentono di ricostruire la sua vita quotidiana, come i tanti manufatti quali vasi e anfore, i grandi cinturoni di guerriero o la ricca collezione di statuette in onore di Ercole, che i Sanniti apprezzavano per la sua forza e perché protettore delle greggi. Sono esposte in queste sale anche alcune statue raffiguranti Venere, altra divinità amata dalle genti sannitiche, e dei Dioscuri.

Il secondo piano: il Sannio in epoca romana e altomedievale

I Sanniti vennero presto sottomessi dai romani e costretti ad acquisirne usi e costumi. Le sale del secondo piano testimoniano la fase non facile di romanizzazione del territorio, esponendo reperti provenienti anche dalla città romana di Sepino, come delle interessanti sculture in marmo e numerosi oggetti quotidiani come lucerne, vasi, chiavi ed elementi di toilette femminile.

Alla scoperta del museo sannitico di Campobasso

Fonte foto: musei.molise.beniculturali.it

Sempre nel secondo piano, si trova forse il pezzo forte dell’intero museo: la meravigliosa collezione di oggetti ricavati dalle tombe di cavalieri Bulgari scoperte nella Piana di Bojano. I Bulgari, abilissimi guerrieri, erano stati chiamati in queste zone dai Longobardi per affrontare la minaccia dei Bizantini, e la ricostruzione integrale della tomba di uno di essi e del suo cavallo, nonché il suo corredo funerario di armi e gli stupendi gioielli in oro e pasta vitrea esposti in questa sezione del museo, costituiscono una collezione di eccezionale interesse.


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