Si inaugurerà il 22 marzo prossimo a Palazzo Strozzi in Firenze la mostra: “Angeli Caduti “ che presenta opere storiche e nuove creazioni dell’artista tedesco Anselm Kiefer.
Figura e astrazione, tecniche pittoriche, fotografia e collages, installazioni e riferimenti letterari e mitici, nell’arte di Kiefer intrecciano un substrato intellettuale che si inserisce appieno nel panorama di innovazione artistica che è nata a cavallo degli ultimi due secoli.
L’artista
Fonte foto: Georges Poncet
Figura controversa, provocatoria e molto contestata in Germania per alcune sue performance e fotografie nelle quali, negli anni ’70, si rappresentava facendo il saluto nazista, che invece ha voluto essere una sensibilizzazione di quel passato oscuro non ancora metabolizzato dalla sua patria e nemmeno dall’Europa stessa, come dimostrano anche le opere che negli anni ottanta l’artista dedica alla storia ebraica
La sua abilità tecnica e la vicinanza a temi come la storia e il rapporto dell’uomo con la natura e la filosofia arricchiscono le sue creazioni di significati che egli sviluppa in campiture e segni, in relazioni concettuali stratificate, materiche e grandi, articolate stesure per cui ora viene riconosciuto internazionalmente come la principale figura del Neoespressionismo.
L’eclettismo delle sue esperienze espressive gli permette di sviluppare un personale lirismo che colma le sue opere di ricordi ancestrali e di visioni poetiche senza allontanarlo dal pungolare le coscienze, sempre presente nel suo lavoro.
La mostra
Fonte foto: Georges Poncet
Sapientemente curata dal direttore di Palazzo Strozzi Arturo Galansino, la mostra “Angeli caduti” vuol essere un riferimento all’umanità nella sua complessità e allo spaesamento che in questi tempi di globalizzazione e di guerre intestine popola gli animi. L’allegoria del titolo rimanda alle vere potenzialità che la natura umana possiede nonostante se stessa.
È anche un dialogo tra la contemporaneità delle opere di Kiefer e le forme rinascimentali di Palazzo Strozzi che le ospitano. Inoltre una recente, monumentale installazione prenderà posto nel celebre cortile colonnato dell’edificio.
L’esposizione rimarrà aperta sino al 21 luglio 2024.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.