A partire dallo scorso 14 maggio, il prestigioso Museo Luigi Bailo di Treviso ospita un’importante mostra dedicata ad Antonio Canova.
L’evento “Canova Gloria Trevigiana” si protrarrà fino al 25 settembre e darà modo ai visitatori di ammirare i capolavori canoviani a 200 anni dalla sua morte.
Il maestro nativo di Treviso
Antonio Canova, il più grande artista del Neoclassicismo, è uno dei geni della scultura. Le sue opere continuano ad avere una grande risonanza nel panorama artistico, celebri per la loro perfezione, la loro grazia e la bellezza attraversata da un sottile erotismo.
I più grandi musei del mondo custodiscono queste sculture: alcune si trovano al Louvre di Parigi, altre all’Hermitage di San Pietroburgo, per esempio.
Canova nacque a Possagno nel 1757, in provincia di Treviso; ragion per cui la cittadina non poteva non omaggiare il genio, figlio della propria terra.
Dalla bellezza classica all’annuncio romantico
L’esposizione presenta Canova in una veste inusuale, con accostamenti tra opere di diverso genere: da un lato la bellezza dell’antico, dall’altro anche Canova come straordinario contemporaneo annunciatore romantico.
In mostra si è potuto eccezionalmente ricreare l’ambiente programmato da Canova in Palazzo Papafava, dove il confronto Antico/Moderno è portato alla sua massima essenza: ad esempio Apollo del Belvedere a confronto con il Perseo trionfante, e il Gladiatore Borghese, altra opera celeberrima, a confronto con il Creugante.
Per la prima volta le opere vengono inoltre esposte sui loro basamenti originali restaurati per l’occasione.
Diversi i temi canoviani in mostra: dalle sculture eroiche, con l’inedito gesso del Cavallo preparatorio del famoso gruppo Il Teseo in lotta con il centauro di Vienna, alla modernità romantica, con le meditazioni sulla figura femminile afflitta (siamo nel campo delle Maddalene) e i gruppi gentili e amorosi (Amore e Psiche). E ancora i ritratti, le incisioni, le celebrazioni canoviane, la fotografia: un percorso ricco di oltre 150 opere, sviluppato in 11 sezioni.
Le opere inedite e la Galleria dell’800
Il grande Scultore trevigiano sarà il protagonista della mostra ma non mancherà l’attenzione al patrimonio civico. Verranno esposte diverse opere inedite canoviane, riemerse durante la preparazione della mostra, come un busto con il Ritratto di Antonio Canova e di Antonio D’Este.
Naturale prosecuzione della mostra è inoltre la Galleria dell’800, un allestimento che accoglie opere di grande interesse, valorizzando il patrimonio civico.
La grande retrospettiva su “Canova Gloria Trevigiana” introduce infatti alla sezione del nuovo Museo Bailo tutta riservata all’Ottocento: è un passaggio intuitivo che conduce a scoprire l’arte a Treviso e nel Veneto a partire dagli anni caratterizzati dalla straordinaria luce di Canova, per estendersi all’intero secolo.
In questa sezione troviamo artisti ed opere notissime accanto ad altre “svelate” da questo nuovo allestimento, sino ad ora relegate nei depositi.
Il viaggio nell’Ottocento svelato prende avvio dai ritratti di Margherita Prati Grimaldi e di Andrea Appiani, due dei “padri fondatori” della Pinacoteca Civica che donarono numerose opere che costituiscono il nucleo della galleria. In mostra anche il “Gruppo di famiglia” di Francesco Hayez, in cui il pittore si ritrae all’età di 16 anni: prima opera nota dell’artista.
Per info e biglietti potrete visitare il sito.
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.