museo dell'ottocento

Apre il Museo dell’800 a Pescara

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Fonte foto: arte.sky.it

A settembre un nuovo museo ha aperto i battenti a Pescara: il Museo dell’Ottocento, e non è un luogo come tutti gli altri. Non solo perché è pieno di opere d’arte preziose che lo rendono un piccolo gioiellino da visitare, ma soprattutto perché nasce dall’amore incondizionato per l’arte da parte di una coppia di mecenati moderni, a differenza di tanti altri luoghi di cultura che, perlopiù, vengono aperti come investimento puro e semplice.

museo

La sua storia

La nascita di questo museo si deve, come accennavo prima, ad una coppia di appassionati collezionisti d’arte, i coniugi Venceslao  Di Persio e Rosanna Pallotta,  dell’omonima  fondazione Di Persio-Pallotta.

Questa coppia di mecenati, negli ultimi 30 anni, è riuscita a collezionare centinaia di opere d’arte figurativa che  raccontano un periodo storico del tutto peculiare: infatti l’800, grazie alle sue innumerevoli innovazioni in tantissimi campi e ai  moti rivoluzionari francesi del 1848, è stato il secolo dove si gettarono le basi per il realismo, un movimento che si lascia alle spalle romanticismo e classicismo per “trasformare” l’arte in uno strumento utile all’uomo.

 Dopo svariate peripezie, logistiche e immancabilmente burocratiche, finalmente, a fine settembre 2021, sono riusciti ad inaugurare il “Museo dell’Ottocento“, in una palazzina di 3 piani, recentemente ristrutturata, in via Gabriele D’Annunzio 128 a Pescara, alla presenza di tante figure eminenti, tra le quali spiccava anche quella di  Vittorio Sgarbi.

Il percorso del Museo dell’Ottocento

Le  260 tele, tutte adornate con antiche e preziose cornici – alcune delle quali anche rinascimentali – parlano due lingue: il francese ed il napoletano.  Passeggiando tra le sale del museo, infatti, ci si vede catapultati tra  il vedutismo napoletano, la Scuola di Posillipo e quella di Barbizon, ma anche tra artisti francesi che sono stati d’ispirazione  a  tanti  nostri connazionali del periodo.

È  impossibile visitare le sale del museo in maniera distratta (e non  vale nemmeno la pena farlo): il percorso museale è studiato appositamente per renderne facile e di immediata comprensione la sua fruizione.   Le 15 sale, suddivise nei tre piani dello stabile che lo ospita, sono ordinate per temi, scuole e tendenze.

Al piano terra, la prima sala contiene le opere del vedutismo napoletano; nella seconda sala si possono ammirare le opere della “Scuola di Posillipo” mentre, la terza sala è dedicata interamente a Domenico Morelli, nella quale si può comprendere il suo rapporto con la pittura europea fino ad arrivare al suo periodo orientalista.

Il primo piano è dedicato alle ricerche visive della seconda metà dell’Ottocento, soprattutto napoletane. Troviamo anche due sale monografiche: una su Antonio Mancini, un pittore dalla sorprendente abilità tecnica che gli valse l’ammirazione  dei suoi  contemporanei (infatti, il ritrattista americano John Singer Sargent scrisse di lui  «Ho incontrato in Italia il più grande pittore vivente: Antonio Mancini»)   e un’altra sala dedicata a  Michele Cammarano.

Nel secondo ed ultimo piano, troviamo un assaggio di come veniva interpretata l’arte nelle varie regioni italiane durante la seconda metà dell’Ottocento fino ad entrare nel vivo del tema su cui si fonda il museo: i rapporti artistici tra Napoli e la Francia. Ci sono anche due sale interamente riservate alla pittura francese: Courbet, la “Scuola di Barbizon“, Jules Dupré, Paul Huet e la dirompente Rosa Bonheur

Non solo dipinti

Sebbene i veri protagonisti del museo restano i dipinti che esso contiene, nelle sale si possono osservare altri oggetti d’arte altrettanto interessanti: sculture e antichi tavoli, tutti di pregevole fattura, la scalinata di marmo bianco che collega i piani dell’edificio – il quale, essendo neoclassico e quindi facente parte delle importanti trasformazioni architettoniche del primo ventennio del novecento è, di per sé, un’opera da ammirare – ma anche, e non per ultima, la biblioteca del palazzo, posta nell’atrio, che ospita una vasta raccolta di libri di storia dell’arte generale e di storia della pittura napoletana del XIX secolo.

Informazioni generali per la visita

Come accennato sopra, il  Museo dell’Ottocento si trova in via Gabriele D’Annunzio, 128 a Pescara ed è aperto dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:30.

Esistono diverse tipologie di biglietti che consentono l’entrata: dai 6 ai 14 anni costa 3€, fino a 26 anni costa 7€, per gli adulti 10€ mentre per gli over 65 viene 6€. Se si vuole visitare il museo con la propria famiglia, c’è un biglietto che consente l’ingresso a due adulti e due bambini per 24€.

Se volete approfondire uno qualsiasi dei temi trattati in questo articolo, potete visitare il sito internet del Museo a questo indirizzo.


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