Baloon Museum finalmente a Roma

Baloon Museum finalmente a Roma

Dopo aver saltato due date, nel 2020 e nella scorsa primavera a causa della pandemia, il Baloon Museum sbarca finalmente a Roma.

Un grande progetto installativo, la prima esposizione permanente al mondo in cui la creatività si esprime attraverso i palloncini colorati e tutte le forme di inflatable art: dalle piccole ma coinvolgenti stanze di palloncini dove i bimbi, e non solo, possono “nuotare”, alle grandi, vivaci installazioni avvincenti, dalle “nuvole” fatte di moltissimi ballon, alle forme inusuali o zoomorfe.

Dal 7 dicembre prossimo fino al 5 marzo 2022 l’immenso ex deposito Atac di Roma sarà la sede ideale di questa entusiasmante iniziativa che, partendo dagli Stati Uniti, arriva ora in Italia con un record: verranno collocati ben 250.000 palloncini biodegradabili, cifra molto superiore ai 1000.000 che hanno “invaso” il Covent Garden di Londra alcuni anni or sono, nell’installazione  “Heartbeat” dell’artista francese Charles Petillon.

Un gioco e una forma d’arte

L’aspetto ludico è senz’altro preponderante. Chi non è attratto dal mondo etereo e gioioso dei palloncini, dall’atmosfera di festa e spensieratezza che li accompagna?

Chi non ha avuto, anche da adulto, la voglia di lanciarsi nelle “vasche” colme di aria variopinta?

Ma la mostra metterà anche in evidenza le possibilità artistiche che questo materiale possiede. Saranno presenti vere e proprie “sculture” e forme  complesso a dimostrare come con i palloncini si possa creare qualcosa di più espressivo e  multiforme. La Baloon Art è infatti  una forma d’arte effimera che racchiude però abilità e tecniche nel produrre spettacolari forme con  tutti i tipi di palloncini.

Arte come leggerezza non condizionata dal “mercato”

Un’arte fugace, se vogliamo momentanea, quindi, che lascia che sia l’aria a prendere le configurazioni volute da chi gioca con la fantasia.

Niente a che vedere, finalmente, con le pesanti, ridondanti, costosissime  sculture di Jeff Koons, attualmente in mostra a Palazzo Strozzi a Firenze, che imitando con materiali pregiati smalti e quant’altro, le leggerezze delle creazioni d’aria, vorrebbero simularne  la serenità.

In realtà, secondo la mia personale visione, sono solo testimoni del gusto un po’ pacchiano d’oltre oceano e di un, erroneamente esaltato dal mercato, spirito che la psicoanalisi bollerebbe come “sindrome di Peter Pan