Breasts, è la nuova esposizione artistica, organizzata come evento collaterale in occasione della 60.Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, a Palazzo Franchetti, storico palazzo costruito nella seconda metà del Quattrocento a Venezia.
Aperta al pubblico dal 18 aprile al 24 novembre, l’esposizione Breasts, ideata e curata da Carolina Pasti, si presenta come una mostra collettiva incentrata sul seno e su tutte le sue rappresentazioni nell’arte. In collaborazione con ACP Palazzo Franchetti, Breasts, è un progetto espositivo peculiare, che approfondisce le indagini e gli stili di oltre trenta artisti, tra emergenti e non, provenienti da tutto il mondo, passando dalla trattazione di tematiche quali; la maternità, l’empowerment, la sessualità, l’immagine corporea e la malattia, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla prevenzione e la cura del cancro al seno.
“Breasts” percorso espositivo provocatorio e riflessivo
Per accedere a Breasts, il visitatore si troverà a percorrere un voluttuoso corridoio progettato da Buchanan Studio, che introduce alle cinque sezioni, inaugurate da un lavoro site-specific: Booby Trap, con drappi rossi da cui spuntano lampadari mammellari di diverse misure e forme, a simboleggiare e valorizzare la bellezza della differenza in ogni donna.
Fonte foto: Insideart
Il percorso parte dalla rappresentazione storica del seno e la costruzione delle narrazioni legate al corpo femminile attraverso le opere dei grandi Maestri del Rinascimento, ponendo l’attenzione sull’iconografia della “Madonna dell’Umiltà” conosciuta come “Madonna del Latte” di Bernardino del Signoraccio (ca. 1460-1540), un’opera certamente iconica, che ha influenzato artisti contemporanei, quali; Cindy Shermann, Richard Dupont, Teniqua Clementine Crawford e Sherrie Levine, i quali artisti, entrando in dialogo con l’opera rinascimentale, rileggono in chiave contemporanea, la rappresentazione storica del seno.
Fonte foto: Insideart
Nella seconda sala si passa invece, alla rielaborazione del décolleté attraverso il linguaggio scultoreo con Prière de toucher (Si prega di toccare) di Marcel Duchamp, le piastre pettorali di Claude Lalanne, ll “Nudo con Seni di Lumaca” di Salvador Dalí, che incarna la sua fascinazione per le donne, e la scultura di Prune Nourry.
Fonte foto: Artsy
Si passa poi alla sala dedicata alla fotografia, e più precisamente all’obiettivo di Robert Mapplethorpe e Irving Penn e alle loro rappresentazioni simboliche e non convenzionali dense di elementi onirici o astratti. Successivamente si approfondisce il seno come strumento di marketing, ospitando scatti di fotografi di moda che sono stati capaci di sovvertire il ruolo convenzionale della pubblicità suscitando disagio e confusione come nell’opera di Oliviero Toscani. Jaques Sono invece, trasforma il corpo in manifesto di unicità, portando in mostra la rappresentazione di un torso maschile.
Infine, nella quarta stanza le opere di Chloe Wise, Sarah Lucas, Louise Bourgeois, Aurora Pellizzi e Laure Prouvost frammentano, astraggono e destrutturano il seno, contribuendo ad una nuova visione sull’identità e sul suo sviluppo nelle arti contemporanee. Luoise Bourgeois le rende tetto per una pancia in attesa, mostrando tanto il dentro che il fuori senza alcun pregiudizio e vergogna. Mastectomy Mameria di Charlotte Colbert (1987) è un monumento al potere, alla natura rigenerativa e al potenziale del corpo, Aurora Pellizzi (1983, Messico) gioca con il tessile e l’irresistibile voglia di toccare, trasformando due seni in una di quelle magiche figure del vaso di Rubin, che qui, intitolandosi The Kiss, azzera qualsiasi dubbio.
Fonte foto: Insideart
Infine Laure Prouvost, che estranea due tette giganti e le trasforma in oggetti dalla propria individualità, fa da preludio a Four For See Beauties, video di 15 minuti girato nel 2022, che con una immisurabile delicatezza, ci trasporta in una storia di amore materno e di immagini marine, per ricordarci il flusso delle fasi di vita.
La collaborazione tra Breasts e Intimissimi
La collaborazione tra Breasts e Intimissimi, nasce come spontanea connessione tra l’identità del principale marchio italiano di lingerie e abbigliamento intimo e la dimensione esplorativa dell’arte. Il brand infatti supporta e promuove, la configurazione di una prospettiva dialogante tra l’arte e l’eccellenza dell’artigianalità italiana. Da questa sinergia nasce il quadro che evoca il racconto «dell’Arte della Lingerie», una trasposizione che descrive la lavorazione di un reggiseno come parallelismo metaforico del processo artistico più autentico. Dall’ispirazione originaria alla cura minuziosa dei materiali e dei dettagli, dallo sviluppo creativo del prototipo alla produzione finale, con oltre 30 componenti assemblati a mano per un reggiseno Intimissimi.
L’arte diviene un importante canale di trasmissione e strumento di inclusività, che consente la formazione e la promozione di strumenti di pensiero e consapevolezza.
Breasts, quindi, non può che confermarsi una mostra imperdibile, una mostra delicata e trasgressiva, che risveglia i sensi, stimola la conoscenza e la costruzione di una nuova prospettiva, nonché incita alla sensibilizzazione sulla prevenzione e consapevolezza di sé e del proprio corpo.
Studentessa di Didattica e Mediazione culturale del patrimonio artistico. Amante della musica, teatro, della danza, dell’arte in ogni sua manifestazione, appassionata di Monet, Klimt- Secessione viennese ed arte contemporanea orientale.