Ca’ Rezzonico, il museo del ‘700 di Venezia

Ca’ Rezzonico, il museo del ‘700 di Venezia

Se volete sperimentare l’emozione di tornare indietro nel tempo, all’epoca del settecento veneziano, non potete perdervi una visita al museo di Ca’ Rezzonico, edificio storico di grande bellezza e ricco di opere d’arte.

La storia del palazzo

Ca’ Rezzonico è uno dei musei più affascinanti di Venezia. Il palazzo fu costruito da Baldassarre Longhena, architetto della splendida “Basilica di Santa Maria della Salute” e di “Ca’ Pesaro”, su richiesta della nobile famiglia veneziana dei Bon. Rimasto incompiuto a causa della perdita delle proprie fortune da parte dei committenti, venne in seguito acquistato nel 1750 da Giambattista Rezzonico, che affidò la conclusione dei lavori a Giorgio Massari.

Ca’ Rezzonico, il museo del ‘700 di Venezia

Fonte foto: Chiara Zanini

La famiglia dei Rezzonico fu in ascesa fino alla metà del ‘700, tanto che nel 1758 Carlo Rezzonico divenne papa con il nome di Clemente XIII, ma in seguito perse influenza e, nel 1810, si estinse a causa della mancanza di eredi maschi. Dopo numerosi cambi di proprietà, che hanno visto soggiornare nel palazzo anche il poeta Robert Browning e il musicista Cole Porter, il palazzo è stato acquistato nel 1935 dalla città di Venezia, che l’ha restituito al suo splendore originario.

Sviluppato su tre piani, oltre a custodire molte opere d’arte è abbellito da mobili d’epoca, che rendono l’esperienza di visita un momento magico e sospeso nel tempo. Ca’ Rezzonico infatti espone porcellane, lampadari di cristallo, un preziosissimo scrittorio impiallacciato e diversi mobili laccati.

Il primo piano

Numerose sono le opere imperdibili già nel primo piano del palazzo. Tra gli highlights del museo compaiono i pastelli di Rosalba Carriera, una delle poche donne che è riuscita ad affermarsi nella società patriarcale del ‘700, tra cui spiccano il “Ritratto di gentiluomo in rosso” e il “Ritratto di Faustina Bordoni Hesse”, nota cantante lirica dell’epoca. Una delle tante curiosità di Ca’ Rezzonico è la porta laccata della “Sala degli Arazzi”, che evidenzia il gusto dell’epoca per le cineserie, ma a togliere il fiato è la “Sala del Trono” sontuosa imitazione di Palazzo Ducale arricchita da un trono in legno dorato, un affresco del Tiepolo sul soffitto e la tappezzeria di velluto rosso alle pareti.

Ca’ Rezzonico, il museo del ‘700 di Venezia

Font foto: Chiara Zanini

Nel “Portego” si possono ammirare diverse acqueforti del Canaletto, mentre la “Sala del Brustolon” espone un altro dei capolavori del museo: la console porta-vasi di legno scolpita da Andrea Brustolon, che raffigura “Ercole vincitore dell’Idra di Lerna e di Cerbero”.

Il secondo piano – La Sala Longhi

Il “Portego dei Dipinti” conquisterà anche il visitatore più frettoloso, perché custodisce opere di Francesco Guardi, Gaspare Diziani e Giambattista Piazzetta, ma soprattutto due incantevoli dipinti di Canaletto: il “Canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto” e il “Rio dei Mendicanti”.

È assai curiosa anche la “Sala delle Lacche Verdi”, in cui sono esposte delle figure policrome cinesi in terracotta dipinta e con teste mobili, ma il vero cuore del palazzo è la bellissima “Sala Longhi”, con i quadretti di Pietro Longhi che raffigurano popolani e nobiltà veneziana impegnati nei vari momenti della loro vita quotidiana. Tra i più interessanti figurano “La prova dell’abito”, “Il rinoceronte”, “La cioccolata del mattino”, “Il ciarlatano” e “La toeletta”.

Il secondo piano – Gli affreschi di Giandomenico Tiepolo

Passeggiando per le sale del palazzo si ha davvero l’impressione di vivere in un’altra epoca; l’esperienza è ancora più realistica nella sala in cui è stata ricostruita un’alcova, arredata con il mobilio proveniente da “Palazzo Carminati” a San Stae e in cui sono presentati diversi oggetti da toeletta del tempo.

Ca’ Rezzonico, il museo del ‘700 di Venezia

Fonte foto: Chiara Zanini

Uno degli ambienti più suggestivi di Ca’ Rezzonico, tuttavia, è quello in cui sono esposti gli affreschi di Giandomenico Tiepolo provenienti dalla villa di famiglia a Zianigo. Strappati nel 1906 dalla collocazione originaria per essere venduti all’estero, sono stati per fortuna acquistati dalla città di Venezia e hanno trovato rifugio in questo palazzo. Gli affreschi sono stati creati dall’artista in tutta libertà, con ironia e naturalezza, tanto che si respira un’atmosfera giocosa mentre si ammira le raffigurazioni dedicate alla passeggiata, alla danza e ai famosissimi Pulcinella.

Il terzo piano

Credevate che le sorprese di Ca’ Rezzonico fossero finite qui? Certo che no! Il museo riserva ancora tante curiosità nell’ultimo piano, che propone una ricca collezione di quadri nella pinacoteca di Egidio Martini, ma soprattutto l’allestimento della storica farmacia ai “Do San Marchi”.

A Venezia, nell’800, comparivano ben 80 farmacie, o Spezierie da Medicina; erano edifici storici che facevano parte del patrimonio culturale della città e che nel tempo si sono ridotti, tanto che al giorno d’oggi ne sono rimasti solo 5. La Farmacia ai “Do San Marchi” è stata salvata dalla vendita all’estero da un antiquario francese, che l’ha acquistata e donata ai Musei civici veneziani.

La farmacia allestita all’ultimo piano di Ca’ Rezzonico affascina ogni visitatore per il mobilio in radica di noce scura e i vasi in maiolica decorata; da non perdere sono anche la zona del laboratorio, con i numerosi alambicchi di ogni foggia, e la boiserie in legno d’abete dipinto del retro-farmacia.