Fonte foto: Due minuti d’arte
È il 1915, il giorno del suo compleanno. Marc è intento a dipingere mentre Bella Rosenfeld, la sua amata, adorna di fiori la casa. «Non muoverti, resta dove sei» dice lui. «Non riesco a stare ferma», lei è travolta da un’inspiegabile vertigine. «Ti sei gettato sulla tela che vibra sotto la tua mano. Intingi i pennelli. Il rosso, il blu, il bianco, il nero schizzano. Mi trascini nei fiotti di colore. Di colpo mi stacchi da terra, mentre tu prendi lo slancio con un piede, come se ti sentissi troppo stretto in questa piccola stanza. Ti innalzi, ti stiri, voli fino al soffitto. La tua testa si rovescia all’indietro e fai girare la mia. Mi sfiori l’orecchio e mormori: “Fuori il cielo ci chiama!”.
Il compleanno è una delle opere più celebri di Marc Chagall, il quadro che forse meglio rappresenta la sua vita divisa tra il desiderio di rifugiarsi in una quotidianità serena e reiterata e gli ostacoli di una realtà fatta di fughe e lotte interminabili. In una lettera, sua moglie dà voce alle immagini sognanti e iridate di quel dipinto intriso di poesia, che riesce a descrivere il momento puro e semplice di una serenità domestica.
La magia dell’arte di Chagall verrà contenuta dal 7 ottobre 2020 al 7 marzo 2021 nel Museo Mudec di Milano, in una mostra dal titolo significativo: “Chagall. Love and life”. Nei suoi quadri troverete dolore e amore, vita e nostalgie, ma anche rinascite e ritorni. Un’esistenza inquieta e tormentata, acquietata dal profondo affetto provato per sua moglie, l’esilio forzato dalla patria per sfuggire all’antisemitismo dello zar, per poi approdare in Francia e fuggire ancora dalla follia del nazismo.
Perché Chagall era russo (Mark Zacharovič Šagal) ed ebreo (Moishe Segal), identità e sentimenti cristallizzate nelle opere presenti all’Israel Museum, dal quale sono state prese in prestito per la mostra di Milano. Pur richiamando nei suoi lavori i tratti caratteristici del Novecento, Chagall si dimostra un vero e proprio Pigmalione dei solidi principi artistici della sua epoca, esprimendo uno stile nuovo e adoperando colori brillanti ed energici pregni di modernità, su soggetti onirici e surreali, sfociando spesso in una pittura complessa ma leggera, che nasconde al suo interno un nucleo originario, una protezione per un sentimento puro e innocente per la moglie scomparsa prematuramente.
Henry Miller diceva che “L’arte non insegna nulla, tranne il senso della vita”. Osservando i quadri di Chagall, si è investiti da un senso di pace e serenità, qualcosa che l’artista aveva sempre desiderato e che forse intendeva trasmettere al mondo.
Dettagli della mostra:
Orari – Lunedì: 14.30–19.30; Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30; Giovedì e sabato: 9.30-22.30
Quota di partecipazione – Tariffa intera: 24.00€; under 18: 20.00€
Durata: un’ora e mezza circa
Info e prenotazioni
Telefono: 02 3598 1535
Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00
Sabato e domenica dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.00
e-mail: info@milanoguida.com
Mi sono laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli \”Federico II\” e in seguito ho realizzato varie esperienze di studio e di lavoro all’estero (Egitto, Francia, Spagna). Tornato in italia, ho inizato a specializzarmi nel settore della scrittura e dell’editoria. Dopo aver collaborato per un breve periodo con la casa editrice Einaudi, mi sono trasferito a Parigi, dove vivo tutt’ora. Al momento collaboro con la casa Editrice Italo Svevo Edizioni in qualità di Responsabile di progetti di coedizione internazionale, occupandomi di curare i rapporti con alcune case editrici francesi e di altri paesi europei ed extraeuropei. A partire dal mese di settembre 2020 scrivo per Hermes Magazine, di cui sono anche responsabile della sezione libri.