David

David di Donatello e David di Michelangelo: somiglianze e differenze

David di Donatello e David di Michelangelo, conosciamo più a fondo i capolavori di due artisti che trovarono ispirazione nella Firenze Rinascimentale.

Scopriamo insieme l’origine della fascinazione degli artisti per il famosissimo David.

Chi è David? Soggetto biblico che affascinò gli artisti del tempo

Fonte foto: Interris.it

La figura di David è riconducibile, secondo le fonti bibliche, ad un umile pastore ma anche musicista e poeta, nonché secondo re di Israele, e successivamente eroico guerriero.

Nel primo libro di Samuele, il giovane David viene descritto come un personaggio al contempo, crudele e generoso, dotato di umanità ma anche di spregiudicatezza. Insomma una figura umile che si servirà scaltramente della sua intelligenza per determinare il proprio destino.

“[…] lui cadde con la faccia a terra; così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e lo uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli taglio la testa.”

(dal Primo libro di Samuele, vv.50-51)

L’episodio biblico della lotta tra David e il gigante Golia fu uno dei più popolari e affascinanti dell’arte medievale e nel Rinascimento, il quale assunse valori simbolici e morali di umiltà e coraggio, allude alla vittoria della ragione sulla brutalità.  Per queste ragioni i maggiori artisti dell’epoca, vollero rendere omaggio a quest’eroe di umili condizioni, cimentandosi nella sua rappresentazione scultorea.

In particolare prenderemo in considerazione due tra le più celebri rielaborazioni artistiche dell’eroico David; quello di Donatello e quello di Michelangelo.

Analisi delle due rappresentazioni del celebre David

 Donatello (1386 – 1466) fu il primo artista a rappresentare David in figura nuda ed estraniata da un contesto architettonico. L’opera scultorea fu realizzata in bronzo intorno al 1440, su commissione di Cosimo il Vecchio de’ Medici, il quale la fece collocare al centro del cortile di Palazzo Medici; dopo la cacciata della Signoria da Firenze nel 1494, il David fu requisito e posto nel cortile di Palazzo Vecchio, come simbolo di eroe civico della Repubblica Fiorentina. Oggi è custodito nel Museo Nazionale del Bargello a Firenze.

Il David di Donatello alto circa 1,58 metri, fu innovativo e rivoluzionario proprio perché si distanziò notevolmente dall’iconografia tradizionale che lo voleva re barbuto, scrittore e musico, qui invece è stato rappresentato nudo con un corpo efebico, (dalle sembianze del dio pagano Mercurio), segno di una bellezza ancora adolescenziale.

Fonte foto: ADO Analisi dell'Opera

Nonostante l’artista scelga di rappresentarlo in modo sicuramente non convenzionale, non rinuncia a presentarlo orgoglioso, con in testa un cappello toscano ed in pugno nella mano destra una spada e nella sinistra, appena appoggiata al fianco, la frombola scagliata contro il gigante, ma soprattutto egli è raffigurato con i piedi che sovrastano la testa di Golia, appena sconfitto. Il valore simbolico non manca: la nudità dell’adolescente pastore allude simbolicamente all’umiltà e al coraggio che sconfiggono la superbia e la forza bruta di Golia.

Il David di Donatello fu un punto di riferimento per i successivi David rinascimentali che ripresero la sua caratteristica posa (mano sul fianco, gamba piegata, leggera inclinazione).

Il David di Michelangelo (1475 – 1564), invece, realizzato circa una sessantina d’anni dopo, è per certi versi diametralmente opposto.

Nel settembre del 1501, all’età di 26 anni, Michelangelo iniziò a lavorare alla scultura del David, partendo da un unico blocco di marmo già lavorato, da chi prima di lui (Agostino di Duccio e Antonio Rossellino), rinunciò all’impresa, cioè alla realizzazione di un’opera monumentale che doveva essere posta all’esterno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Una volta ultimato, si decise di collocare l’opera all’ingresso del Palazzo della Signoria, sede del governo. In seguito a problemi di conservazione, dal 1873, il David di Michelangelo, fu spostato all’interno della Galleria dell’Accademia di Firenze.

Fonte foto: Uffizi Gallery

Il David di Michelangelo rompe con le precedenti rappresentazioni, innanzitutto la sua è un’opera marmorea monumentale (alta circa 5,17 metri) a differenza del David bronzeo di Donatello alto circa un metro, ed inoltre, il marmoreo David di Michelangelo trasforma l’adolescente di Donatello, in un atletico e prestante giovane adulto colpendo per la definizione perfetta di ogni muscolo e l’espressività della figura.

Fonte foto: i404

Il David di Michelangelo diverge dalla sopracitata versione di Donatello, non solo nella scelta dell’età del personaggio biblico, ma cambia anche, nella scelta del momento dello scontro rappresentato. Mentre Donatello, ha scolpito un adolescente vittorioso e fiero sul gigante Golia, Michelangelo ha rappresentato il momento precedente lo scontronell’atto di preparazione al duello.

Fonte foto: RestaurArs - Altervista

Raffigurato stante in piedi, la testa si volge a sinistra di scatto e lo sguardo si ferma verso il nemico: egli è colto nel momento in cui fissa l’avversario e si prepara a sferrare il colpo mortale, esprimendo oltre la sua forza fisica anche quella morale.

Tutto il peso del corpo è sulla gamba destra, i muscoli contratti ne evidenziano lo sforzo, mentre la gamba sinistra si flette in avanti. Il braccio sinistro si piega a reggere la fionda sulla spalla e quello destro è disteso sul fianco, ma pronto allo scatto. David osserva dalla distanza il proprio avversario, lo studia. Nella mano destra tiene celata una pietra, nella sinistra una frombola, risvoltata sulla spalla.

Il David divenne da subito il simbolo della forza della Repubblica fiorentina: come il giovane David aveva difeso coraggiosamente il suo popolo, così i fiorentini erano invitati a lottare per difendere la loro città e governarla con giustizia. David rappresentava così, il coraggio di un popolo che era riuscito a cacciare i corrotti Medici ed era pronto ad intraprendere un nuovo cammino democratico.

In ultima istanza, dunque, il David di Michelangelo allude l’apice dell’arte rinascimentale, la piena consapevolezza dell’uomo pensante, artefice del proprio destino, mediante l’intelletto, diversamente dall’umanistico David di Donatello.