L’appellativo di “Superba” di cui si fregia Genova deriva proprio dall’importanza economico-commerciale che la città ha avuto in Europa tra la fine del cinquecento e i primi anni del diciottesimo secolo. In questo periodo storico Genova ha conosciuto un grande sviluppo non solo finanziario, ma soprattutto culturale, e ha visto i fasti delle grandi famiglie nobiliari, sottolineati dalle committenze artistiche che arricchiscono tutt’oggi non solo la città stessa, ma i musei di tutto il mondo.
A questo fiorire culturale è dedicata la grande esposizione a Palazzo Ducale: ”Progetto Superbarocco. La forma della meraviglia, capolavori a Genova tra 1600 e 1750”, visitabile dal 27 marzo sino al 10 luglio prossimo. L’evento è stato allestito in contemporanea con la grande mostra romana alle Scuderie del Quirinale: ”Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, inaugurata dal Presidente della Repubblica Mattarella il 25 marzo scorso, che durerà sino al 3 luglio.
Nelle sale dell’Appartamento del Doge si possono ora ammirare 50 opere, alcune raramente visibili, tra cui tele di grandi dimensioni ma anche sculture in pietra e legno dei più grandi artisti che hanno operato a Genova in quel periodo: da Rubens a Van Dyck, da Puget ai locali Bernardo Strozzi, Gregorio De Ferrari sino alla visionarietà dai forti contrasti luminosi di Alessandro Magnasco.
Fonte foto: palazzoducale.it
Itinerari museali in tutta la città
Per tutta la durata della mostra a Palazzo Ducale sono predisposte una serie di iniziative che coinvolgono vari musei e antiche residenze nobiliari. Con il titolo “I Protagonisti”, gli eventi si propongono di presentare al visitatore sia singole personalità artistiche che laboratori per le scuole a tema, quali: “La natura morta” che tratta l’argomento dal punto di vista storico e tecnico; “La fortuna di essere una cornice” in cui si spiega come la cornice barocca in particolare ha assunto una personalità e uno stile sempre più elaborato e nel quale i ragazzi potranno “costruire” una propria cornice personalizzata. Infine: “L’architettura si fa teatro” e “Natura e musica” oltre ad altri progetti che animano l’intera città.
Fonte foto: comune.genova.it
Una sapiente organizzazione
La mostra è promossa e sapientemente organizzata dal Comune di Genova e Palazzo Ducale, Fondazione per la cultura, ed è a cura di Pietro Boccardo, Jonatan Bobrer e Franco Boggero, coloro che hanno curato anche l’esposizione romana.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.