Illusioni ottiche nell'arte: gli esempi più affascinanti

Illusioni ottiche nell’arte: gli esempi più affascinanti

In origine, le opere d’arte nacquero per rappresentare il vero: che fossero graffiti nelle grotte in epoca preistorica, affreschi medievali o sontuosi dipinti barocchi, le raffigurazioni dipinte avevano lo scopo di garantire una riproduzione il più possibile realistica di uomini, animali e oggetti. Qua e là nel corso della storia, però, c’è stato qualche artista che si è dilettato a introdurre nelle proprie opere delle illusioni ottiche, qualche calembour visivo, creando dei dipinti che ingannavano le apparenze.

Nei tempi moderni, con l’avvento della fotografia e, poi del cinema, che hanno soppiantato i dipinti nella rappresentazione della realtà, le illusioni ottiche nelle tele sono diventate sempre più diffuse. Vediamo allora insieme alcuni degli esempi più affascinanti di questa branca inconsueta dell’arte.

Andrea Mantegna e Giulio Romano

Andrea Mantegna, pittore quattrocentesco celebre per dipinti drammatici e commoventi come il Cristo morto, è stato uno dei primi artisti a inserire un effetto trompe-l’œil (inganna l’occhio) in una delle sue opere: sulla volta della notissima Camera degli Sposi nel Castel San Giorgio a Mantova, infatti, ha dipinto un oculo aperto verso il cielo che raffigura una dama di corte, alcune domestiche e un delizioso gruppo di putti che sembrano sporgersi da una balaustra per sbirciare dall’alto i turisti che affollano la sala sottostante.

Illusioni ottiche nell'arte: gli esempi più affascinanti

Fonte foto: cittanuova.it

Un effetto di realismo ancora più imponente, e quasi spaventoso, viene raggiunto anche da Giulio Romano nella sua spettacolare volta affrescata de La caduta dei giganti di Palazzo Te a Mantova, che supera le barriere architettoniche e pare rovesciarsi sui visitatori che entrano nella stanza. Qui, l’artista raffigura il momento in cui Giove scatena la vendetta divina sui giganti che hanno tentato l’assalto all’Olimpo, bersagliando i ribelli, e quasi anche il turista che osserva questa straordinaria opera d’arte, con una furia travolgente di elementi come la caduta di una montagna e l’esondazione di un fiume.

Arcimboldo

Dopo aver intrapreso la propria carriera pittorica nella Milano del ’500, una cittadina in fermento e con un particolare gusto per lo scherzo, Giuseppe Arcimboldi trovò piena espressione del proprio genio a Vienna, dove rispose alla chiamata dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo che gli aveva commissionato una serie di quadri in cui rappresentare le diverse stagioni.

Seguendo la propria inarrestabile vena creativa, l’artista decise di non ispirarsi ai canoni estetici tradizionali, che ritraevano le stagioni con scene bucoliche di satiri o fanciulle danzanti in prati e boschi, ma di rappresentarle con dei ritratti sui generis, in cui assemblò con non poco spirito frutta, verdura e fiori.

Illusioni ottiche nell'arte: gli esempi più affascinanti

Fonte foto: wikipedia.org

Nei suoi celebri quadri assistiamo a delle rappresentazioni della natura allegre e inusuali, in cui profili simil umani sono composti da rami secchi e funghi (inverno), boccioli di rose (primavera) o nasi di zucchine e labbra di pomodorini (estate).

Salvador Dalì

Pochi artisti sono stati poliedrici come Salvador Dalì, che ha dato sfogo al proprio genio multiforme in innumerevoli espressioni artistiche, spaziando dalla scultura, alla pittura e perfino al cinema, dove, tra gli altri, instaurò una splendida collaborazione con il regista Alfred Hitchcock per la memorabile scena del sogno nel suo capolavoro Io ti salverò.

Pittore surrealista e d’animo provocatore, amante delle esperienze oniriche ai limiti della realtà, Dalì si divertì a comporre molte opere in cui erano disseminate qua e là delle illusioni ottiche; nelle sue tele viene spesso rappresentato un volto che si tramuta in un paesaggio o in altre figure umane, in una composizione misteriosa e anticonvenzionale.

Illusioni ottiche nell'arte: gli esempi più affascinanti

Fonte foto: thedaliuniverse.com

Una delle sue opere più note per questa particolare tecnica pittorica è Mercato di schiavi con busto di Voltaire, che al giorno d’oggi viene perfino adoperata dai ricercatori per capire come funziona il cervello quando viene ingannato, e nella quale si può riconoscere due suore oppure la testa del celebre filosofo.

Maurits Cornelis Escher

Un maestro delle illusioni ottiche nell’arte è Maurits Cornelis Escher. Questo artista olandese del ‘900, amato non a caso da logici, matematici e fisici, è un rompicapo per la mente dell’osservatore, dal momento che i suoi disegni e le sue incisioni sono una sorta di trasposizione nell’arte della matematica del paradosso.

Illusioni ottiche nell'arte: gli esempi più affascinanti

Fonte foto: analisidellopera.it

Le opere quasi enigmatiche di questo artista, con il basso che si trasforma in alto, correnti d’acqua che scendono e salgono e personaggi sullo sfondo che diventano figure in primo piano, sono numerosissime. Una delle più intriganti è senza alcun dubbio Relatività, che rappresenta una struttura architettonica con sette scale orientate diversamente, in una consequenzialità irreale che incanta l’occhio, animata da sedici omini che percorrono lo spazio su tre piani diversi.

Victor Vasarely

Tra tutti gli artisti citati, Victor Vasarely è l’unico ad aver creato una vera e propria corrente artistica, quella della Op Art – o Optical Art – che gioca sull’ambiguità percettiva attraverso delle illusioni bidimensionali.

Illusioni ottiche nell'arte: gli esempi più affascinanti

Fonte foto: nonsolocinema.com

Una delle prime opere create da questo pittore, nel 1937, è forse la più bella della sua produzione: in Zebre, infatti, Vasarely raffigura due zebre impegnate in una lotta e approfitta del gioco visivo del loro manto geometrico, in cui le due figure prive di contorni vengono definite da linee bianche che spiccano sullo sfondo nero, per generare ad arte un dinamismo quasi ipnotico.