Impressionisti tra sogno e colore, in mostra a Torino

Impressionisti tra sogno e colore, in mostra a Torino

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È in corso a Torino, presso il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria Mastio della Cittadella, la grande esposizione a titolo:” Impressionisti tra sogno e colore” che vuole essere esaustiva documentando la nascita e gli sviluppi del movimento artistico Impressionista nell’arco temporale che va dal 1874, anno della famosa prima mostra nello studio del fotografo Félix Nadar, sino al 1915.

Il percorso espositivo si apre con un excursus storico, sociologico e artistico nel quale si evidenzia come i cambiamenti   nella società dell’epoca, l’industrializzazione e la nascita della fotografia e del cinema abbiano fortemente influenzato e plasmato anche il pensiero artistico. A partire dagli artisti aderenti al movimento dell’École de Barbizon, che furono i germi ispiratori dei giovani impressionisti, per passare poi ai partecipanti alle otto mostre ufficiali impressioniste.

Il movimento impressionista

impressionismo

Fonte foto. Artstorica

L’Impressionismo prende il nome da un dipinto di Claude Monet: ”Impression,  soleil  levant” del 1872. È inizialmente espresso come dispregiativo dalla critica del tempo (il critico Louis Leroy definirà il quadro di Monet: ”una carta da parati al suo stato iniziale è più rifinita di questa marina”) volendo sottolineare lo scandalo che suscitarono i dipinti di quei giovani artisti parigini che  avevano osato spregiudicatamente presentare al Salon quadri realizzati dal vivo, “en plein air”, senza un disegno preparatorio, con colori vividi e senza contorni preordinati, privilegiando l’incidenza della luce ai soggetti espressi. Solo verso il 1880 la straordinaria rivoluzione stilistica e ideologica del movimento ebbe gradualmente riconoscimenti e sostegni.

L’ esposizione torinese

Impressionismo

Fonte foto: Crono News

Con più di 300 opere esposte, tra dipinti, disegni, acquarelli sculture e incisioni, e un percorso multimediale, la mostra ben documenta l’epoca della nascita, dello sviluppo e dell’eredità impressionista. Sono presenti opere dei maggiori esponenti del movimento tra i quali Paul Cézanne, Edgar Degas, Claude Monet, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Auguste Renoir e Alfred Sisley con una particolare attenzione a tutte le tecniche da loro sperimentate e utilizzate. Alle opere esposte  si aggiungono materiali documentali, quali lettere, fotografie, libri, abiti e oggetti.

La mostra, che si protrarrà sino al 24 giugno prossimo, è a cura di Gilles Chazal, già Direttore del Museo del Petit Palais di Parigi e membro dell’Ecole du Louvre e Vincenzo Sanfo, curatore e studioso dell’Impressionismo. Inoltre si avvale di un comitato scientifico, composto tra gli altri da Maïthé Vallès-Bled – già direttrice del Museo di Chartres e del Museo Paul Valéry –Alain Tapié – direttore Collection Peintres en Normandie, Patrick Faucher e Vittorio Sgarbi , critico e storico dell’Arte.


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