Dal materiale dell’intero archivio che Martina Corniati, figlia della famosa cantante, attrice e interprete Milva (1939-2021), ha donato all’Università di Bologna, e affidati all’attenta e sollecita cura di Gianmario Merizzi, Alma Mater Studiorum Università di Bologna: Biblioteca delle Arti, Dipartimento delle Arti, Sistema Bibliotecario di Ateneo, Area del Patrimonio Culturale, in collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | Museo internazionale e Biblioteca della Musica, hanno promosso la mostra dal titolo: ”In arte Milva”, a cura di Anna Maria Lorusso e Lucio Spaziante, che sarà visitabile presso il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna sino al 4 febbraio 2024.
Fonte foto: Ansa
L’artista
Maria Ilva Biolcati, in arte Milva è stata una delle protagoniste assolute della scena italiana e internazionale sia musicale che artistica più in generale. La Pantera di Goro, come è stata soprannominata per la sua verve e la sua personalità eclettica, era dotata di una voce da contralto e di una capacità di modulare l’intonazione molto personale. La sua popolarità sia come cantante melodica della tradizione italiana, sia come personaggio impegnato in repertori colti e di grande spessore, ha ben presto varcato i confini nazionali e le hanno valso numerosi riconoscimenti anche per la sua prestigiosa attività nel mondo teatrale. è tra le artiste italiane ad aver pubblicato il maggior numero di album tra live, registrazioni in studio e raccolte. Germania e Francia, oltre all’Italia le hanno conferito molte onorificenze nella sua lunga carriera.
La mostra
L’estrema versatilità di un’artista come Milva è ampiamente documentata attraverso un percorso diviso in tre stanze che testimoniano la sua importanza per la storia non solo della musica ma anche del teatro e dell’impegno sociale. Spartiti, testi di scena, stampe e servizi fotografici, le varie testimonianze di stima, i suoi vinili, cd, VHS e dvd. E ancora: i carteggi e le rassegne stampa, le onorificenze italiane e straniere ricevute, alcune recensioni a dischi e spettacoli, le locandine e i programmi di sala, i materiali promozionali, nastri e bobine con registrazioni audio anche inedite, disegnano una vita dedicata alla musica che ha lasciato un significativo segno nel mondo dello spettacolo e del costume.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.