La mostra degli Impressionisti al Museo della Fanteria di Roma

La mostra degli Impressionisti al Museo della Fanteria di Roma


Nella cornice suggestiva del Museo Storico della Fanteria di Roma fino al 28 luglio si terrà la mostra Impressionisti – L’alba della modernità” per celebrare i 150 anni dell’omonimo  movimento, nato con la prima mostra impressionista organizzata dal fotografo Nadar il 15 aprile 1874 a Parigi.

L’originalità  della mostra

Si tratta di una mostra non monografica bensì di una vera e propria miscellanea di  oltre 160 opere di ben 66 artisti che – oltra ai più famosi come Degas, Manet, Monet, Renoir, Pissarro, Cézanne – comprende anche gli artisti comprimari meno noti che parteciparono al movimento,  condividendo idee e tecniche di più famosi pittori, come ad esempio Bracquemond, Millet, Forain e Lecomte – il cui dipinto “Bateau sur la riviére” ha prestato l’immagine alla mostra.

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Produzione, curatori e ideatori  della mostra

L’esposizione, prodotta da Navigare srl, è stata supportata dal comitato scientifico composto da Gilles Chazal – ex Direttore del Musée du Petit Palais e membro della Ecole du LouvreVincenzo Sanfo – curatore delle mostre internazionali ed esperto di Impressionismo – Maithé Vallés-Bled – ex direttrice Musée de Chartres e Musée Paul Valéry) e il famoso critico e storico dell’ arte Vittorio Sgarbi.

Il percorso e i contenuti della mostra

Il percorso si articola in tre sezioni che confluiscono l’una nell’altra: “Da Ingres a L’ Ecole de Barbizon”, “I fermenti dell’Impressionismo e L’Espressionismo” e infine “L’eredità dell’ Impressionismo”. Si tratta di una galleria di disegni, acquerelli, sculture, ceramiche alle quali si affiancano  vari materiali di documentazione grafica come lettere, libri, fotografie e oggetti che completano l’immagine della società di fine Ottocento  in cui tali artisti si formarono. Si aggiungono anche dipinti ad olio, bozzetti preparatori, studi e litografia per sottolineare con perizia filologica le tecniche e la storia di un’arte che si ispirò all’anticcademismo e  alla pittura “en plein air”: è il caso della Scuola di Barbizon– che, grazie a collezionisti e mecenati, favorì la circolazione dei Macchiaioli in Europa e quella del Giapponismo e dell’ “arte fluttuante” dell’ Ukiyo-e resa attraverso varie  xilografie, come “La grande Onda di Kanagawa” di Hokusai. Altrettanto affascinante è seguire lo studio del movimento nelle sculture bronzee realizzate da Degas che ispirarono  le sue celebri ballerine.

Presentazione della mostra

Non è una mostra tradizionale […] anche perché ritrae la vita quotidiana di questi artisti”: così Vincenzo Sanfo e Gilles Chazal, nella conferenza  stampa che ha preceduto l’inaugurazione della mostra, hanno voluto sottolineare il carattere straordinario di questa  mostra, che, per la prima volta, si  fonda su una carrellata di artisti e su un’ altrettanto  varia produzione di opere pittoriche di ogni genere. “L’Impressionismo non è una corrente pittorica  ma la condizione  dell’umanità che rinasce alla realtà attraverso le  impressioni  che sono di ogni singolo individuo e pertanto universali […]” così invece Vittorio Sgarbi spiega il titolo “L’alba della modernità”. Dunque l’Impressionismo secondo il critico d’arte  è un vero e proprio “passaggio storico” in cui dalla rappresentazione meccanica della realtà – operazione svolta dalla fotografia – si passa a   rappresentare  lo stato d’animo di chi  guarda il mondo: è così che nasce la pittura moderna, appunto quando si rappresenta “ciò che ognuno ha dentro di sé e che tocca tutti”. Non è un caso dunque che si tenga a Roma che, allora come oggi, resta il simbolo dei valori dell’antichità, mentre Parigi rappresenta il mondo nuovo, al quale però oggi Roma vuole aprirsi. Così come  non è un caso che la mostra sia stata presentata nella Sala dei Granatieri del Museo Storico della Fanteria, per alludere non alle sculture di guerra ivi presenti, bensì alla festa e alla bellezza della vita quotidiana, che dunque possa contrapporsi  ai momenti di guerra oggi tanto minacciati  da ogni parte del mondo e che possa portare con sè un vero e proprio messaggio di pace anche attraverso questa pittura.