Ne abbiamo visti di arcobaleni quest’anno. Ci abbiamo riposto tantissima speranza, la stessa che nonostante il tracollo che ci sta investendo in questi ultimi giorni, sarebbe un bene non perdere o almeno non del tutto. Forse, è per questo che Kenny Random, quei colori non li ha voluti comunque abbandonare, e li ha messi tra le braccia del suo “uomo col capello” seguito da un gatto nero e dai fidati uccellini. Lo conosciamo kenny Random, ha fatto dei muri di Padova la sua tela preferita, e sempre su quei muri ha voluto, per l’ennesima volta dare voce allo stato d’animo degli italiani, che, ce ne siamo accorti non è più quello di inizio pandemia, quando sembrava bastassero i colori e qualche canzoncina intonata sui balconi. No. Ora serve molto di più. Sicuramente, ma forse, quei colori che tanto hanno colorato il momento in ombra che abbiamo vissuto, ce li dovremmo portare via, o portare dentro anche noi.
L’evoluzione di Kenny Random
Il vero nome di questo artista è Andrea Coppo (Padova, 1971), artista e writer italiano conosciuto per le sue capacità artistiche in tutto il mondo. Nonostante la molteplice poliedricità della sua produzione, il motivo per cui è maggiormente conosciuto sono i numerosi murales che adornano la città di Padova, che periodicamente vengono incrementati con nuove opere. Il suo stile ricorda molto quello di un altro street artist, il più famoso di tutti: Banksy.
La sua arte si è evoluta nel corso di questi anni. Random all’inizio si esprimeva attraverso figure antropomorfe, successivamente ha utilizzato sagome stencil fino ad incorporare vari personaggi dei cartoni animati per dare maggiore espressività e concretezza al messaggio veicolato a chi guardava “i suoi muri colorati”. I suoi murales sono presenti sia nell’area industriale che nel centro storico di Padova, e sono ormai talmente considerarsi parte artistica della città tanto che in alcuni casi ha scelto di preservarli durante i lavori di ristrutturazione degli edifici coinvolti.
Le ultime notizie
Di questo periodo di gesti senza senso e volti a far del male alle nostre città e al loro patrimonio artistico, ma anche al patrimonio economico ne vediamo davvero tanti, forse troppi: e nonostante chi lavora negli edifici, e sui muri utilizzati da Random per le sue opere, stia attento a preservarne la bellezza, molti teppisti questa capacità non ce l’hanno e se anche ne posseggono un minimo non la sanno proprio utilizzare. Uno dei suoi murales più famosi, posto tra via Daniele Manin e via Monte di Pietà, infatti ha subito una scempio: è stato imbrattato. Un gesto ancora senza spiegazioni, ma che ha ferito molti padovani e lo stesso Kenny.
Sopra la figura è comparsa infatti la scritta: “No privileges” che copre l’opera di street art più fotografata di Padova, ovvero i due innamorati che si baciano. Ancora nessuna rivendicazione da parte degli autori del gesto. Anche se, siamo tutti concordi sul fatto, che per gesti come questo, ci sia da pagare caro. Ed in fondo lo dovremmo comprendere l’uomo che si porta via gli arcobaleni, a sto giro, spesso il mondo non ha cura delle ombre, figurarsi dei colori.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.