Banksy a Milano: tra meraviglia e denuncia

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I’m just a Banksy, you’re a Brainwash, get the picture?
It’s like that!

Until is Breack – Linkin Park

“The World of Banksy”  The immersive experience

Banksy

Metti una domenica a Milano. Metti pure che è dicembre e le persone si preparano a vivere il Natale. Frenesia, regali, corse all’ultimo saldo. E metti pure un succo e una brioches, proprio lì dove i treni, le emozioni, gli amori e la vita scorrono. Gli occhi si posano su un cartellone che recita: ” The World of Banksy” e la meraviglia ti si dipinge sugli occhi. Una mostra, proprio nel luogo che più fa da sfondo alla vita di tutti i giorni, e a quella alla quale ti sei aggrappata più volte: la stazione. E Banksy, con i suoi disegni è a due passi da te.

Vi porto con me

Ho deciso di portarvi un pezzettino della mia esperienza, tra i suoi graffiti, in una domenica di dicembre. Spero, cari lettori, che un po’, questo mio articolo vi invogli a scoprire la sua arte. Mostrandovi alcune opere che mi hanno toccato il cuore.

“No Future”

Banksy

Foto di Alessia Viviani

La prima opera che apre il percorso della mostra, è un murales apparso  a Southampton, nella costa sud dell’Inghilterra, sul muro di un’abitazione privata. Un murales che pare sia stato cancellato e poi rifatto. La lettura emotiva di questo disegno, di per sé molto semplice ma al contempo fortissima: il fatto è che in questi ultimi periodi guardare al futuro non è cosi semplice. La bambina imbronciata, che non per nulla, guarda indietro, tiene in mano un palloncino rosso, che diventa la “O” della scritta è un piccolo monito di speranza. Un disegno di una potenza in grado di raccontare esattamente la situazioni delle nuove generazioni.

La bambina che abbraccia la bomba

Banksy

Foto di Alessia Viviani

La storia di quest’opera di Banksy è davvero interessante. A primo impatto appare una denuncia sulla società attaccata al potere e al prendersi tutto con la forza e con l’utilizzo delle armi. Invece, l’artista in questo stencil si riferiva al dramma della Rwm, la fabbrica di bombe di Domusnovas ingiustamente oggetto di attacchi da parte di una opinione pubblica sempre più vasta e insensibile, al tema dell’occupazione e sulla progettazione di armi. La ragazza che abbraccia una bomba appare come il simbolo di una comunità, che crede nel lavoro e che non vuole farselo sottrarre per le dicerie perbenistiche, e che prima di far chiudere una fabbrica di armi urlando “pace” al mondo, non si rende conto che in quella fabbrica ci lavorano persone con famiglie . Diventerà ora una icona contro tutti coloro che portano avanti una battaglia (quella della riconversione della fabbrica), che rischia solo di far aumentare la disoccupazione nel Sulcis.

Mobile Lovers

Banksy

Foto di Alessia Viviani

E’ stato emozionante vedere un’opera. Per me lo è stato  è ancora di più, la sua opera è tristemente reale, tristemente attuale. Si tratta di un abbraccio tra due persone che si amano, cosa che dovrebbe essere romantica ed invece si rivela spaventosamente triste, perchè i due si abbracciano, ma nel farlo controllano i loro cellulari senza dare peso a quello che dovrebbe essere il gesto più bello del mondo. L’amore si è ridotto davvero solo a questo?

Il ragazzo che lancia il mazzo di fiori

Banksy

Foto di Alessia Viviani

La foto di un ragazzo che lancia un mazzo di fiori a dei poliziotti in assetto antisommossa nelle strade di Lavapiès (Madrid), durante degli scontri, ha fatto il giro dei social network spagnoli e dei giornali nel lontano 2012. Ed è arrivata anche al nostro artista invisibile. Tanto da realizzarne un vero e proprio capolavoro, come quello che possiamo vedere ad altezza realistica nel muro realizzato alla mostra. Un gesto ricco di grande poesia.

La bambina con il palloncino

Banksy

Foto del Biscotto

Questa è una delle opere più celebri di Bansky e rappresenta come potete vedere una bambina, alla quale è appena sfuggito un palloncino di colore rosso e a forma di cuore. Realizzata con l’uso di uno stencil e di vernice nera su fondo bianco, l’unico elemento che spicca è proprio il colore del palloncino. L’opera si completa poi con con una scritta in basso ”C’è sempre speranza”. L’opera appare nel 2012 in concomitanza con lo scoccare del terzo anno della guerra in Siria. Bansky ha pubblicato sul suo sito una rivisitazione dell’opera per supportare la campagna #WithSiria per sostenere le vittime del conflitto, modificando poi la bambina, dandole le sembianze una profuga di guerra.

L’asta in cui il quadro si è frantumato

Il quadro di Bansky della bambina con il palloncino era stato venduto dall’artista ad un privato nel 2006, il quale prima di farla battere all’asta qualche anno dopo, l’aveva fatta autenticare da una società specializzata che lavora per Bansky. Durante l’asta pare che il quadro si sia autodistrutto attraverso un meccanismo (si dice montato dallo stesso artista). Non è chiaro se Bansky fosse presente all’asta e al momento della vendita ed abbia azionato il meccanismo che egli stesso aveva inserito all’interno della cornice, proprio per l’occasione in cui sarebbe stato venduto.

Lo stesso poi ha rivendicato l’atto sul suo profilo Instagram, con tanto di video che mostra il montaggio del tagliacarte all’interno della cornice.

Bataclan – La ragazza in lutto

Banksy

L’opera è ovviamente dedicata alle vittime dell’attentato al Bataclan del 2015. L’opera realizzata da Banksy sulla porta del locale rappresenta una figura femminile in lutto: segno e  tributo nei confronti delle 90 vittime che, durante un concerto degli Eagles of Death Metal, hanno perso la vita a causa dell’irruzione di un gruppo di terroristi all’interno del locale. L’opera di Banksy ha “vegliato” sul teatro francese fino a un anno e mezzo fa: in una notte del gennaio 2019 infatti la porta è stata rubata, privando il Bataclan dell’omaggio del misterioso street artist di Bristol. E’ stata poi stata ritrovata nelle campagne abruzzesi in Italia. Un atto che ha scandalizzato il mondo intero.

La morte

Foto di Alessia Viviani

Altrettanto straniante è la sovrapposizione, usata in più graffiti, dello smile sorridente emotion (una faccina gialla sorridente) sui volti di soldati e persino della morte, rappresentata come uno scheletro ammantato e con la falce in mano. Insomma un artista che del dolore, riesce anche a trovare il lato ironico, senza dimenticarsi anche il significato più profondo, che ognuno di noi traduce come meglio crede.

I Topi di Banksy

Banksy

Foto di Alessia Viviani

I topi da sempre sono un elemento costante delle opere dello street artist di Bristol, ma secondo voi che cosa rappresentano? A quanto mi è parso di comprendere, Banksy dà voce alla parte distrutta e sudicia della vita umana, e la ritiene una componente fondamentale delle sue opere, ma anche della bellezza stessa.

Bambina che perquisisce il militare

Banksy

Foto di Alessia Viviani

Indimenticabile è anche la la sagoma di un militare, faccia al muro, perquisito da una bambina. Icone e stencil a muro che parlano chiaro. Così come certi interventi di Banksy dentro grandi musei: quando lascia un carrello da supermarket a naufragare in un lago di ninfee alla Monet o furtivamente traccia un topo con il cartello “Tu menti” nel bel mezzo di una mostra di Damien Hirst.

Banksy è un Arsenio Lupin al contrario, racconta  De Gregori in un intervista, «invece di sottrarre qualcosa, Banksy aggiunge alle opere degli altri nuovi significati». Non lavora per sottrazione e cancellazione ( nonostante le sue opere a Londra siano state spesso coperte da writers rivali), proprio per questo motivo  è stato identificato come un terrorista dell’arte assai anomalo e originale.

 

“Non c’è niente di piu’ pericoloso di chi vuole rende il mondo un posto migliore”

Banksy

Il dolore rappresentato sui muri, è una delle cose più semplici e immediate alla quale molte persone fanno caso, se attente. E’ una mostra che guarda con gli occhi degli ultimi, per arrivare proprio ai potenti. E’ una mostra che non bada alla bellezza e alla compostezza, ma da voce all’urlo degli invisibili.

Non so perché le persone siano così entusiaste di rendere pubblici i dettagli della loro vita privata, dimenticano che l’invisibilità è un superpotere.

Qualche informazione sulla mostra

Dove: Galleria dei Mosaici, Stazione Centrale, Piazza Quattro Novembre

Quando: Dal 03/12/2021 al 27/02/2022

Da Martedì a Venerdì: dalle 11 alle 20 (ultimo ingresso ore 19);

Sabato e Domenica: dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19).


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