Sono tante le interpretazioni sui rapporti fra Michelangelo e Leonardo, alcune vere altre sicuramente frutto di leggende. Generalmente si dice che non si amassero molto. Vediamo i motivi.
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Il David di Michelangelo
Un gossip famoso è quello sul David di Michelangelo. Leonardo faceva parte della giuria che doveva decidere dove posizionare la statua, avendo a disposizione la scelta di un angolo di Piazza della Signoria, a Firenze.
Leonardo propose uno spazio nascosto, poco visibile. Alcuni ci hanno visto dell’invidia in questo. Anche se, è vero, possiamo pensare che Leonardo avesse paura del ragazzo più giovane di ventitré anni rispetto a lui, e possiamo considerare che soprattutto all’epoca certi sentimenti antichi venissero vissuti con disinvoltura. Leonardo però era certamente un grande artista, ma in quel caso era paragonabile a un curatore d’arte.
Si può ipotizzare però che la sua fosse una scelta effettivamente pensata. Potrebbe aver visto un potenziale nell’ombra sul bianco della scultura. Oppure avrebbe potuto fare una considerazione moralistica sul non mostrare apertamente un nudo in cui sono visibili i genitali. Ma la sua proposta non ebbe seguito perché il David di Michelangelo fu posizionato di fronte al Palazzo vecchio di Firenze in massimo risalto.
Le vite di Giorgio Vasari
Ne Le vite di Giorgio Vasari pubblicato nel 1550, si racconta per la prima volta la connessione fra i due artisti. Si tratta della più importante narrazione sul Rinascimento artistico che sia stata lasciata. Per la prima volta si mostrava il periodo che sarebbe diventato la modernità.
Vasari considerava Michelangelo e Leonardo come due esempi massimi. Aveva capito che seppure diversi gli uni dagli altri, erano simili. Seppure fossero effettivamente in lite. Per invidia reciproca. In fondo gli artisti sono sempre stati persone in cerca di autoaffermazione.
Si fanno perdonare con la loro arte, soprattutto quando riescono a diventare Michelangelo e Leonardo, ma in vita soffrono spesso il loro narcisismo (ho sentito dire che alcuni si sono addirittura tagliati l’orecchio, in altre epoche).
Pare che queste sofferenze bieche fossero dovute anche alla rabbia che Michelangelo provava per il fatto di essere brutto, a differenza di Leonardo che era considerato un uomo bellissimo. Scaramucce storiche insomma, questi artisti così bambineschi talvolta, un po’ come tutti.
Addirittura si dice che Michelangelo colpì nel vivo Leonardo, dicendogli che non era in grado di portare a termine le sue opere. Ed è vero perché Leonardo ne ha portate a termine poche, seppure con quelle ha inventato un nuovo modo di dipingere. Quello che Vasari indicherà come la maniera moderna. Bisogna però pur considerare che per realizzare L’ultima cena ci impiegò tre anni.
Insomma i due all’epoca erano vivi. Come tali investiti delle loro emozioni reali. Grazie a queste loro vite hanno potuto vivere in prima persona il cambiamento di un’epoca. Poi se andiamo a vederli con il cannocchiale temporale, erano uomini con i loro difetti. Sacrificati ogni tanto all’eternità, anche se di certo questo non li ha resi troppo infelici in vita. E pare tutto sommato che si stimassero, perché sennò tanto livore?
Luca Atzori, laureato in filosofia, ex direttore artistico del Teatro Piccolo Piccolo, Garabato e membro fondatore del Mad Pride di Torino. Drammaturgo, attore, poeta, cantautore. Autore dei libr: Un uomo dagli occhi rotti (Rizomi 2015) Gli Aberranti (Anankelab 2019), Teorema della stupidità (Esemble 2019) Vangelo degli infami (Eretica 2020) e dei dischi Chi si addormenta da solo lenzuola da solo (2017), Mama Roque de Barriera (2019) Insekten (2020) Iperrealismo magico (2020) Almagesto (2021).